Gazzetta di Reggio

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In mille per l’addio a Bedeschi «Ciao Giorgio, uomo della gente»

Serena Arbizzi
In mille per l’addio a Bedeschi «Ciao Giorgio, uomo della gente»

Viano: chiesa di San Salvatore gremita per rendere omaggio all’ex sindaco

03 settembre 2023
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Viano «La vita non finisce con noi, ma rimane nei segni e nelle impronte che danno senso al nostro breve passaggio».

Queste le parole profonde riportate dietro la foto ricordo di Giorgio Bedeschi, 74 anni, già sindaco di Viano, deceduto nella notte fra giovedì e venerdì. Tutta la sua Viano, ma non solo, gli ha reso omaggio, nel primo pomeriggio di ieri, alla chiesa di San Salvatore, dove si è svolto il funerale. In tanti, almeno un migliaio, si sono stretti alla moglie Mara, ai figli Norman ed Erik, alla nuora Greta, alle nipoti Crystal e Alisa e alla cognata Maria Pia per salutare «l’uomo della gente, che si dava da fare per gli altri e per la sua comunità», com’è stato ricordato a più riprese.

Un lungo cordone formato dai sindaci e dalla protezione civile di Viano, della quale Bedeschi era grande sostenitore, ha scortato il feretro, fin davanti all’altare, dov’è stato posto un grande ritratto di Giorgio, non a caso con la fascia tricolore indosso, tra grandi corone di fiori che punteggiavano la chiesa traboccante di folla.

Numerosi i ricordi espressi dal pulpito, come quello del sindaco Nello Borghi: «Giorgio ci ha insegnato a lavorare sul territorio per tutelare quelli che lo vivono», spiega il primo cittadino ricordano come Bedeschi lo coinvolse in un progetto che lo portò a diventare consigliere comunale e a proseguire la carriera politica.

E ha ricordato quando Giorgio lo chiamò alle Salse di Regnano, dove una famigliola di pernici si andava ad abbreviare alle sorgenti sulfuree.

Altrettanto commosso il ricordo di Marzia Turrini, ex dipendente: «Ci mancherà la sua affidabilità. Una ne pensava, cento ne faceva, era in grado di valorizzare le piccole cose, facendole diventare grandi. Era sempre attento ai cittadini come quando nel mezzo di una bufera di neve partì con la Jeep per aiutare una famiglia in difficoltà. L’8 marzo portava la mimosa alle sue amazzoni, noi eravamo tutte donne. Il suo motto era “Tra la gente, con la gente e per la gente”. Era perdutamente innamorato di Viano e della sua comunità. Aveva sempre avuto un atteggiamento estroverso, rivolto agli altri. Ci mancheranno le tue massime, come quella delle tre i che stavano per: “Intelligenza, impegno, inclusione”».

La celebrazione è stata presieduta da monsignor Tiziano Ghirelli, canonico di San Pietro: «Ho scelto la pagina di Vangelo di domenica (oggi per chi legge, ndr), l’ho ritenuta straordinaria in riferimento alla vita di Giorgio Bedeschi. Pietro si accorge che Gesù sale a Gerusalemme, dove sa che gli faranno la pelle. Pietro gli dice: «Se sai che ti uccideranno non andarci», ed è qui che Gesù lo rimprovera e definisce Satana l’apostolo, perché pensava non secondo Dio, ma secondo gli uomini. Questo pensiero era da sciatori che fanno lo slalom per evitare i problemi nella vita. La vita anche a Giorgio non ha risparmiato i problemi, ma se tu fai lo slalom, questo provoca delle persone alienate, disturbate».

L’ex sindaco è stato ricordato per la sua «capacità di andare all’essenziale, niente retorica: l’insegnamento è stato di non lasciarsi andare alla prossima azione, al pressapochismo. Se decideva che una persona era nel bisogno e poteva fare un piacere per aiutarla. Era di profondo spessore.

Il figlio Erik ha desiderato ringraziare tutti «per il grande amore che ci avete fatto sentire. Sono sicuro che mio padre oggi tutto questo amore lo sente».

Luigi Angelicola, della Pro Loco di Viano, ha definito Bedeschi un «caro amico e fratello, sappiamo che questo non sarà mai l’ultimo giorno. Tante persone gli hanno voluto bene. È stato per tanti un fratello e un esempio, l’uomo della gente. Gente che sta guardando questa bara con ricordi belli. Giorgio era un consigliere, un leader che si distingue per la capacità di trainare una comunità nel gruppo di lavoro. È stato non solo un sindaco, ma, tra una chiacchierata e un bicchiere di vino, riusciva sempre a lasciare qualcosa di positivo. Ricorderò sempre la telefonata in cui gli chiesi: “Dove sei sindaco?”, e lui: “Non sono in Comune ma a comprare una staccionata a Rondinara”. Un problema per lui si trasformava in una possibilità».

Enrico Grassi, patron di E80 Group ha espresso il proprio omaggio a Bedeschi con una grande corona di fiori: «Ci sono persone che non solo si ricordano, ma si vivono: Giorgio Bedeschi è una di queste», ricorda l’imprenditore.

L’ultimo saluto è stato accompagnato dal Corpo bandistico di Viano che ha eseguito il “Va pensiero” dal Nabucco all’uscita del feretro dalla chiesa stracolma. l