Reggio Emilia, i Pinguini Tattici Nucleari infiammano la Rcf Arena: «Mai cantato davanti a 80mila persone... Una serata storica»
Riccardo Zanotti incontenibile sul palco. E il live parte con una fake news: «Il concerto è stato annullato»
Reggio Emilia Si fanno attendere, i Pinguini Tattici Nucleari: Riccardo, Elio, Nicola, Simone, Matteo e Lorenzo iniziano alle 21.20, tra un preludio sonoro che imita i tasti del computer e un annuncio. «Attenzione signore e signori, ci scusiamo per l’inconveniente ma il concerto è stato annullato, per ottenere il rimborso rivolgetevi all’uscita, tutto ciò non dipende dalla volontà della band ma da tutto quello che avete letto sui giornali: hanno fatto un incidente, sono morti, Pinguini risorti». Ovviamente è una “Fake news”, titolo del loro album.
Parte “Zen” per scaldare i motori, poi al grido «Siete pronti per scatenarvi? Alzate le mani!» esplode “Giovani Wannabe” e il pubblico inizia a saltare imitando Riccardo Zanotti e compagni davanti al limite della passerella. «Allora campovolo ci siete? Ci siete, ci siete. La prossima canzone è dedicata a tutti voi, gli 80mila, che siete lì composti, uno accanto all’altro. È una canzone da ballare: si chiama Tetris».
Pare rodato l’invito a salire sul palco. «Voglio parlare di qualcosa di importante – attacca Riccardo Zanotti – sapete che noi condividiamo nelle stories dei tatuaggi. In questo tour abbiamo pensato perché non farlo sul palco. Lauro Tattoo è venuto apposta per tatuare uno di voi». Sul palco sale una fan, Chiara, che mostra il tatuaggio e lancia “Hold on”. La carrellata dei pezzi scorre veloce. «Campovolo vi rendete conto che questa è l’ultima festa? È una serata storica: abbiamo una città davanti, siete una città. Grazie per essere venuti».
Le canzoni proseguono: Bergamo, Hikikomori, Coca Zero Nonono, Ricordi, Lake Washington Boulevard, Scatole, Giulia. Per proseguire con Cena di Classe, Irene, Dentista Croazia, il melting pot (Antartide, Freddie, Non sono cool/Scooby doo/L’ultima volta/Verdura/Melting pop/Fede), Ridere, Rubami la Notte, Ringo Starr, Scrivile scemo, Pastello bianco.
«Questa – sottolinea Zanotti – è una band senza frontman dove ognuno ha un ruolo». Ed ecco che Simone, il chitarrista, si fa avanti per cantare “Nonono”. E subito dopo i cori urlano a squarciagola “Ricordi”. Anche “Lake Washingtom Boulevard” la canta, all'inizio, il pubblico, e solo dopo parte la batteria. («E pensare che non volevamo nemmeno inserirla, uno si fa tanti viaggi con i discografici ma alla fine è il pubblico che decide»). «La prossima canzone la dedico a mio padre, che è qui a fianco», dice Zanotti. E parte “Scatole” ... che inizia con “mio padre è un muratore”. «Eh sì, perché anche sfigati come noi possono essere al Campovolo». La voce della band, Riccardo Zanotti, ha una gran voglia di parlare con il pubblico. E lo fa. «Che bella energia che c’è stasera, mai fatto un concerto con 80mila persone». l
Am.Pr.
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