Gazzetta di Reggio

Reggio

Il decreto Caivano e il caso Saman Oggi i genitori sarebbero denunciati

Jacopo Della Porta
Il decreto Caivano e il caso Saman Oggi i genitori sarebbero denunciati

Novellara. La premier Meloni: «Non mandare i figli a scuola diventa reato»

10 settembre 2023
3 MINUTI DI LETTURA







Novellara «Quando sono stata a Caivano confesso che non sapevo che in caso di violazione dell’obbligo scolastico la pena era pagare 30 euro. Oggi diventa un delitto, ti fai fino a due anni di carcere con la valutazione davanti al giudice minorile di revocare la potestà genitoriale». Lo stupore manifestato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando ha appreso che l’obbligo scolastico fino a 16 anni in Italia spesso resta solo sulla carta, è lo stesso che provato dalle tante persone che si sono chieste in questi anni come mai a Saman fu impedito, impunemente, di andare a scuola.

La realtà è anche peggiore di quella descritta in conferenza stampa dalla premier all’atto della presentazione del “decreto Caivano”. Il Codice penale, infatti punisce con l’ammenda di 30 euro solo chi non manda i figli alle elementari (per le medie e le superiori non c’è reato).

Comunque sia, il governo ha deciso di affrontare il problema, trasformando questa condotta in un delitto.

La premier ha detto che la dispersione scolastica riguarda «ci dicono le associazioni che si occupano delle donne islamiche, sempre di più le bambine che crescono all’interno di famiglie islamiche, c'è una dispersione scolastica sempre più elevata. Penso che questa materia vada affrontata con determinazione». Naturalmente la dispersione non riguarda solo i figli degli immigrati, come dimostra, per fare un esempio calzante, proprio la situazione di Caivano.

Ma cosa prevede il decreto? Viene introdotto un nuovo reato. Per la dispersione assoluta (il minore mai iscritto a scuola), si introduce la pena fino a due anni di reclusione. Nel caso di abbandono scolastico (il minore che fa un numero di assenze tale da eludere l’obbligo scolastico), la pena prevista è fino ad un anno.

La mancata frequentazione delle scuole superiori da parte di Saman è stata al centro di una indagine della Procura di Reggio. L’accertamento ha consentito di appurare che l’istituto Carrara di Novellara – al quale la giovane era stata iscritta in terza media – informò il 28 novembre 2017 la sindaca Elena Carletti, e per conoscenza la polizia locale, l’ufficio scuola e gli assistenti sociali di Novellara, del fatto che la minore non stava andando a scuola.

Il 15 e il 19 dicembre la polizia locale dell’Unione si recò in via Cristoforo Colombo, ma in quella circostanza apprese che la famiglia Abbas era tornata in Pakistan e probabilmente avrebbe fatto ritorno soltanto a marzo. La polizia locale non si attivò nell’ambito di un’indagine per il reato di abbandono scolastico, ma per accertarsi che la famiglia avesse ricevuto la lettera nella quale la scuola comunicava che Saman avrebbe perso. In seguito, la scuola non ha fatto altre comunicazioni e la polizia locale non si è più occupata del caso.

Oggi i genitori di Saman rischierebbero una denuncia e la sospensione della potestà genitoriale e, forse, il caso della minore sarebbe stato intercettato con quasi tre anni di anticipo rispetto a quanto è invece avvenuto.

Questo provvedimento legislativo è il secondo che tocca aspetti legati alla vicenda Saman. Con il “decreto Cutro” era stato previsto il permesso di soggiorno temporaneo per chi è vittima di matrimoni forzati.l