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I docenti precari disoccupati: «Le preferenze, che fregatura»

I docenti precari disoccupati: «Le preferenze, che fregatura»

La replica del provveditore Bernardi: «Nomine in tempi record»

12 settembre 2023
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Reggio Emilia «Sono insegnante precaria da tre anni, ho 66 punti. Ho sempre lavorato. Quest’anno invece, avendo indicato una supplenza annuale senza “spezzoni”, mi sono vista scavalcare da persone con un punteggio metà del mio. Altro che meritocrazia». A parlare sono alcune insegnanti che hanno partecipato ieri pomeriggio alla protesta rumorosa indetta dalla Uil Scuola. Sotto all’Ufficio Scolastico Provinciale di via Mazzini, alla presenza di polizia locale, carabinieri e Digos, una quarantina di docenti si sono dati appuntamento per mettere sotto accusa il sistema delle nomine. Da sempre i contratti annuali sono un terno al lotto: finora però chi aveva già alle spalle supplenze annuali, e quindi aveva accumulato un determinato punteggio, era piuttosto sicuro di essere chiamato con le stesse modalità. Ma quest’anno il quadro si è complicato per una concomitanza di fattori: il primo è un’applicazione rigorosa delle preferenze indicate dal singolo nella domanda telematica al Ministero e una “tolleranza zero” nei confronti di chi non è disponibile a supplenze brevi o spezzoni orari. C’è poi, secondo il sindacato, anche l’ algoritmo «che tiene in considerazione solo dei numeri da abbinare alle sedi vacanti».

«È sufficiente dire di no a uno spezzone di 7 ore in una scuola di Villa Minozzo, con una retribuzione che non copre nemmeno la benzina, per scendere in fondo alla graduatoria», premette il segretario provinciale Uil Scuola Luigi Fiorentino. «Si torni alle assegnazioni in presenza», ha chiesto la Uil. «Insegno da tre anni, dal 2020 sono in graduatoria e ho sempre lavorato senza problemi – ha spiegato Immacolata De Rosa, 31 anni, materia l’italiano – Quest’anno, nonostante un punteggio alto, mi sono vista scavalcata da persone con un punteggio inferiore (e in tutte le classi di concorso: medie, superiori e sostegno) solo perché nella domanda ho inserito come preferenza l’incarico annuale, possibilmente nei paraggi di casa (abito a Sorbolo di Brescello). Non capisco perché ci facciano indicare le preferenze se poi si rivelano un boomerang». L’ultima speranza per la giovane, slittata in fondo alla graduatoria, è essere chiamata «tramite le graduatorie di istituto: resta solo quello, o malattie o maternità altrui». Ha una storia simile l’insegnante di matematica Paola Romano, 33 anni. «Non ho barrato la casella con la quale si accettano le supplenze brevi (come gli anni passati, del resto): ed è stato un disastro – ha raccontato – In graduatoria ho 66 punti e ho visto persone con metà del mio punteggio aggiudicarsi una supplenza annuale vicino a casa mia, a Correggio». Senza contare, ha aggiunto, che «sono stati accantonati i posti riservati ai vincitori del concorso: con il risultato che intanto quei posti risultano bloccati per gli altri». Il concorsone straordinario di agosto per gli umanisti – del quale ancora non si conosce l’esito – ha aggiunto caos, con gli istituti scolastici costretti a cercare supplenti “a scadenza” offrendo due settimane d’incarico (dal 5 settembre a fine settembre-inizio ottobre) con la specifica «fino all’individuazione dell’avente diritto». «Io, che ancora non so se ho passato il concorso, non accetterò – ha detto un docente di 46 anni – Con l’accantonamento delle cattedre di concorso quest’anno il sistema è saltato. E gli studenti inizieranno la scuola con insegnanti “provvisori”».

«Per l’algoritmo non siamo noi gli interlocutori, bensì lo Stato – ha replicato il dirigente dell’Ufficio Scolastico provinciale Paolo Bernardi – Personalmente sono convinto che l’algoritmo, da quando è entrato in funzione tre anni fa, abbia migliorato la situazione tenendo conto dei suggerimenti che via via emergevano. I passi avanti sono stati fatti. Questo algoritmo ci ha consentito di fare due giri di nomine e assegnare l’86% dei docenti entro il 31 agosto. Quando ero preside nel Bolognese e le nomine si facevano in presenza si arrivava a questo risultato a metà ottobre». Sui vincitori del concorsi, svolti secondo Bernardi «per dare uno stop al precariato», «certo i vincitori delle materie umanistiche arriveranno per ultimi alle medie e alle superiori: a metà ottobre. Ma i posti sono stati accantonati, sarà il male di fare supplenze per pochi giorni». l

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