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Incidente

Strada dissestata a Gualtieri, 16enne cade in moto e resta ferito

Mauro Pinotti
Strada dissestata a Gualtieri, 16enne cade in moto e resta ferito

Il padre: «Ho visto la scena dallo specchietto retrovisore. Ha rischiato la vita»

12 settembre 2023
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Gualtieri Padre e figlio di 57 e 16 anni, dopo una bella gita sul lago di Garda, stavano tornando a Casina, dove abitano, in sella alle loro moto. I due, dopo avere già percorso circa 400 chilometri, stavano viaggiando sulla ex statale 63, ora strada provinciale 63 R, che da Gualtieri porta a Santa Vittoria, Cadelbosco Sotto, Cadelbosco Sopra, Sesso e infine Cavazzoli di Reggio Emilia. In particolare, padre e figlio erano sul tratto che dalla rotonda di Gualtieri, nei pressi del centro commerciale “Ligabue”, porta verso la frazione di Santa Vittoria. In prossimità del civico 193, tra il distributore Tamoil e la rotonda del paese, a causa del fondo stradale sconnesso, la ruota della Yamaha Mt 125 con in sella il giovane è finita in una strozzatura dell’asfalto che, di fatto, l’ha disarcionato dalla moto facendolo cadere pesantemente a terra. Risultato: frattura del malleolo della caviglia sinistra e contusioni varie, per una prognosi di tre settimane. Danni alla moto per un valore stimato di circa tremila euro.

L’incidente è avvenuto mercoledì 6 settembre, attorno alle 20. A raccontare la brutta avventura è stato, ieri, Angelo Ferrari, padre di Christian, studente all’istituto tecnico professionale “Mandela” di Castelnovo Monti.

Il volo sull’asfalto

«Io ero davanti a mio figlio con la mia moto Bmw 1150, mentre Christian era dietro con la sua Yamaha Mt 125 nuova, acquistata da poco. L’andatura era normale, circa 60-70 chilometri orari. Ad un certo punto ho sentito un sobbalzo, ma sono riuscito a tenere la moto. D’istinto ho guardato nello specchietto retrovisore per vedere mio figlio: in un istante ho visto volare per aria la moto, e lui cadere a terra. Sono corso indietro a piedi in preda alla disperazione: mio figlio era in piedi, con la caviglia dolorante. L’ho fatto stendere a terra per assicurarmi che stesse bene. Subito dopo si è fermata una coppia di ragazzi a bordo di una Fiat Punto, e nel frattempo anche un bus di Seta, alla cui guida c’era una donna che, dal finestrino, ci ha dato qualche suggerimento di primo soccorso, poi ha proseguito per il suo lavoro. A caldo, dopo un po’ mio figlio, seppur dolorante, ha voluto proseguire per tornare a casa, a Casina. Era preoccupato per la moto».

«Una volta arrivati a destinazione – prosegue il padre del ragazzo – siamo andati al pronto soccorso di Castelnovo Monti, perché Christian si lamentava per il dolore. All’indomani i medici dell’ospedale hanno refertato una frattura composta sopra il malleolo della caviglia sinistra, una botta alla spalla sinistra, una escoriazione al braccio destro, nonostante indossasse la completa attrezzatura di protezione per moto. Il casco che indossava Christian presenta profondi graffi causati dal contatto con l’asfalto».

L’avvocato

Angelo Ferrari ha già contattato il proprio legale: «La cosa non finisce qui. Farò fare una perizia per i danni morali e materiali. È inammissibile, in un paese civile, avere strade da terzo mondo. Mio figlio ha rischiato la vita».l

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