«A Bagnolo in Piano siamo sommersi dall’immondizia»
Cittadini esasperati. Il sindaco Paoli: «Collaborate di più»
Bagnolo in Piano La piaga di chi fa scempio di boschi e zone immerse nella natura, ma anche di aree urbane, abbandonando a cielo aperto oggetti ingombranti e rifiuti anche pericolosi, non risparmia nessuno, neppure i piccoli centri urbani. Così pure a Bagnolo si moltiplicano, in questi giorni, le segnalazioni di discariche nel verde o in pieno paese.
Alla Gazzetta arrivano segnalazioni corredate da foto che testimoniano l’abbandono addirittura di interi pezzi di auto, cartoni, elettrodomestici, materiale edile, imballi, seggiolini e chi più ne ha più ne metta: «Siamo sommersi da immondizia», lamentano cittadini esasperati. Le stesse segnalazioni si moltiplicano sui social.
«Da tempo ormai, alcune zone del Comune di Bagnolo si stanno trasformando in discariche abusive – ci scrive Claudia Zafferri –. Ho contattato già lo scorso anno sia il sindaco che il responsabile dell’Unione Terra di Mezzo. Da allora, circa un anno fa, nulla è stato fatto per cercare di arginare questo problema che sta ormai dilagando».
La richiesta è di installare fototrappole, così come avvenuto nei vicini comuni di Castelnovo Sotto e Cadelbosco Sopra. Il problema è segnalato in alcune zone in particolare.
«Non soltanto il piazzale del Podere Soave, dove vivo, è interessato dalla maleducazione di cittadini – lamenta Zafferri –. Ora anche altre zone del Comune stanno attirando l’attenzione degli inquinatori ambientali, tra queste San Michele della Fossa, via Casaletto e altre ancora».
Di qui lo sfogo della Zafferri che attacca gli amministratori locali, «sindaco in testa e responsabili dell’Unione», accusati di essere «dormienti»: «Non si degnano nemmeno di porre in essere i minimi atti per impedire questo scempio».
Interpellato il sindaco Gianluca Paoli risponde, però, dando la sveglia ai suoi cittadini: «Gli abbandoni di rifiuti al Soave sono nel piazzale al centro del quartiere, circondato da palazzi, ma mai una volta che qualcuno veda chi abbandona i rifiuti – affonda il primo cittadino –. Speriamo che quando monteremo le fototrappole, mi auguro a breve, gli abbandoni finiscano, per il momento sarebbe utile anche solo una maggiore collaborazione da parte degli stessi residenti».
«Segnalo, invece – prosegue – che, sempre al Soave, grazie ai volontari coordinati dal consiglio di quartiere, sarà a breve smantellata la paratia in legno che spesso viene usata da chi abbandona i rifiuti per nasconderli alla vista».
In merito alle telecamere, «verranno installate entro la fine dell’anno. Investimento a carico del Comune, gestito interamente da personale interno al Comune e dell’Unione», spiega.
In quanto a via Casaletto «è una strada sterrata lunga 4 km a fianco dell’argine di un canale con accessi multipli, in aperta campagna. È impossibile da presidiare». Come impossibile pare arginare l’inciviltà. l