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Il colorante Made in Reggio

Il colorante Made in Reggio

Prodotto dall’Enocianina Fornaciari a partire dai primi anni del Novecento

25 settembre 2023
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Reggio Emilia Antociani, tannini, aromi naturali. A Reggio Emilia c’è un’azienda che, da oltre settant’anni, parte dall’uva Ancellotta e Lambrusco per ottenere preparazioni per la colorazione e aromatizzazione naturale di bevande, liquori, prodotti dolciari e di gelateria, prodotti conservati, alimenti dietetici, integratori alimentari e nutraceutici. Si tratta dell’Enocianina Fornaciari, il cui stabilimento fu aperto nel 1946 in viale IV Novembre 15 a Reggio.

La produzione di enocianina in forma di estratto liquido inizia ad opera dell’ingegnere Aldo Fornaciari, fresco di laurea al Politecnico di Milano, nel 1927 all’interno della azienda vinicola di famiglia fondata dal padre Riccardo. Sino ad allora l’enocianina, pur essendo già stata connotata come il complesso di sostanze alle quali si deve la colorazione delle uve nere, non aveva riscontrato il favore dei mercati.

Aldo Fornaciari, invece, riesce a mettere a punto un procedimento razionale e quindi ripetibile, al fine di ottenere un estratto concentrato avente caratteristiche qualitative elevate. Nulla a che vedere con le “borlande” o residui della distillazione delle vinacce che fino a quel momento si trovavano in commercio, e che, pur essendo talvolta intensamente colorate, presentavano diversi problemi: erano torbide e con depositi fecciosi. Questi prodotti provenivano da uve o vini guasti destinati pertanto alla distillazione: erano cioè un sottoprodotto nella produzione dell’alcool etilico. Nel 1946 il primo procedimento per la produzione di enocianina in polvere idrosolubile viene brevettato da Fornaciari e ottenne subito vasto apprezzamento: la purificazione dell’enocianina liquida avveniva a temperature molto basse e l’estratto in polvere si distingueva nettamente per la solubilità, la brillantezza e per il colore rosso rubino intenso. Il nuovo prodotto viene contraddistinto con il marchio “Aldeina/R” ed esportato in più di 40 paesi nel mondo.

Nel 1970 segue il deposito di un altro brevetto per la purificazione dei pigmenti antocianici, procedimento che consente di migliorarne ulteriormente le caratteristiche. All’inizio degli anni ’90, per fare fronte alle nuove esigenze del settore enologico, una nuova gamma di estratti a base di tannini d’uva viene studiata nei laboratori di Enocianina Fornaciari dall’ingegnere Aldino Antonio Fornaciari Medanich. I nuovi prodotti, dedicati all'affinamento dei vini, vengono commercializzati con il marchio “Rossuva”. Negli anni duemila l’Enocianina Fornaciari affianca alla produzione degli estratti d’uva la produzione di altri estratti vegetali anche per produzione conto terzi. Oltre cinquanta estratti vegetali rientrano nell’elenco delle preparazioni formulate dal laboratorio di ricerca dell’azienda. Si tratta di estratti destinati a vari settori di impiego: dall’alimentare al nutraceutico, dalla cosmesi naturale sino al settore tessile naturale e della decorazione artistica. Questa serie di estratti è contrassegnata dal marchio “Vegetalcolor”.

«La ricerca – spiega Aldino Antonio Fornaciari Medanich, nipote di Riccardo e attuale titolare dell’azienda – è proseguita e negli anni 2000 abbiamo messo a punto un particolare processo di estrazione degli aromi d’uva: prodotti piuttosto complessi da ricavare che stanno trovando approvazione tra i produttori di alimentari e bevande. L’innovazione e la ricerca hanno sempre contraddistinto l’impegno della famiglia Fornaciari nell’attività aziendale, e continueranno sempre a farlo. Nel futuro della nostra azienda si è purtroppo profilato un trasferimento dell’attività che potrebbe determinare forse un cambio di provincia se non di regione. La storia dell’opificio enologico del nonno Riccardo si è protratta per quasi 120 anni. All’interno dell’edificio in viale IV Novembre – rivela – sono presenti alcuni macchinari d’epoca e numerose cisterne, di particolare fattura, che rappresentano uno dei primi impieghi del cemento armato in enologia. In quegli anni tutto era fatto a mano da mastri cementori». l

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