Portanova, la Reggiana continua a sposare la linea del silenzio
Dopo l’intervista alla madre del giocatore, nessuna reazione dai granata
Reggio Emilia Nessun commento. Contattato telefonicamente dalla Gazzetta, il presidente della Reggiana, Carmelo Salerno, non vuole intervenire sulle parole rilasciate da Antonia Langella, la madre di Manolo Portanova, che attraverso un’intervista esclusiva al nostro quotidiano ha ribadito l’innocenza del figlio rispetto alla condanna in primo grado a sei anni in abbreviato per stupro di gruppo.
In attesa del processo d’Appello, la cui data è ancora da definire, la città continua a interrogarsi sull’opportunità o meno dell’ingaggio del giocatore. E se la madre di Portanova ha ringraziato la Reggiana per aver dato questa opportunità al figlio (che il Genoa proprietario del tesserino non aveva più schierato), le associazioni femministe come “Non una di meno” hanno invece puntato il dito contro la società granata, manifestando più di una volta – e annunciando di continuare a farlo – con lo scopo di evitare che il calciatore scenda in campo. Anche il Comune ha recentemente preso le distanze dalla scelta della Reggiana, che del caso Portanova in questi mesi ha parlato solo in due circostanze.
Ad agosto ha affrontato l’argomento il ds Roberto Goretti, affermando che «Portanova non è né un santo e né un criminale, non ho alcun elemento per dirlo. Per noi ora è un calciatore come tutti gli altri, della sua situazione se ne deve occupare lui. Non siamo né assistenti sociali e né carnefici, ci occupiamo di calcio nel rispetto delle regole. Nel momento in cui si saranno espressi i giudici in maniera definitiva, il mio pensiero e quello della Reggiana sarà quello dei giudici». Poi aveva letto un messaggio ufficiale della società: «Ac Reggiana non intende in questa fase entrare nel merito della vicenda giudiziaria del calciatore, nel rispetto di tutte le parti processuali, ritenendo che questo importante e oneroso compito debba spettare esclusivamente agli organi competenti».
Una linea tuttora mantenuta, sebbene qualche giorno fa in occasione della presentazione ufficiale della squadra al Parco dell’Innovazione, è stato proprio il presidente Salerno ad aver rotto il silenzio sui microfoni di Telereggio: «Tutte le opinioni sono da rispettare – le parole di Salerno –. Abbiamo preso una decisione importante, magari sofferta. Siamo un punto di riferimento per il territorio dal punto di vista sociale. Non siamo noi a giudicare, ma i giudici. Fino al terzo grado di giudizio, come dice la Costituzione, ogni cittadino è innocente. Non vorrei che queste polemiche cancellassero tutto quello che di buono abbiamo fatto in questi quattro anni. Abbiamo fatto tanto per Reggio, ci viene riconosciuto da tutti».
Sul caso Portanova, in merito al deferimento proposto dal procuratore nazionale dello Sport, il Tribunale federale nazionale ha dichiarato il difetto di giurisdizione. Per la giustizia sportiva, il calciatore può scendere in campo.
Intanto nei giorni scorsi, dopo il gol di Portanova alla Cremonese e le polemiche per la radiocronaca Rai (costata al giornalista un procedimento disciplinare), la ragazza che ha denunciato lo stupro di gruppo ha scritto su La Nazione una lettera piena di dolore: «Se un gol riabilita da uno stupro e si festeggia non abbiamo speranza». l
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