Gazzetta di Reggio

Reggio

L’attentato

Molotov a Novellara: «Faremo nomi e cognomi e denunce circostanziate»

Alessandro Cagossi
Molotov a Novellara: «Faremo nomi e cognomi e denunce circostanziate»

Dopo le tre bombe incendiarie lanciate contro l’abitazione di Iqbal Singh parla l’avvocatessa dell’Unione Sikh

26 settembre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Novellara Dietro alle tre bombe incendiarie lanciate venerdì notte contro l’abitazione di Iqbal Singh, vicepresidente dell’Unione Sikh Italia (Usi) che gestisce il tempio Gurdwara Singh Sabha di via Bandini, ci sarebbe una campagna contro l’Usi che raggruppa oltre 60 tempi di culto Sikh in tutta Italia: nelle settimane scorse episodi di minacce e violenze con incendi dolosi, aggressioni a mano armata, feriti gravi e ingenti danneggiamenti hanno ripetutamente colpito il presidente e il segretario dell’Usi a Pasiano (Pordenone) dove c’è la sede dell’Usi che gestisce il locale tempio. «Anche a Novellara c’erano state alcune avvisaglie, prima delle molotov fatte esplodere contro l’abitazione di Singh», riferisce l’avvocata Cristiana Cianitto, legale dell’Unione Sikh Italia e professore associato alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Milano.

Qual è la posizione dell’Usi sull’attentato subito a Novellara dal suo vicepresidente?

«L’Unione Sikh Italia ha preso una posizione di ferma condanna ai recenti episodi di violenza e intimidazioni che danneggino l’intera comunità sikh. L’Usi si appella a tutte le organizzazioni sikh in Italia perché agiscano sui facinorosi e i violenti, perché riconoscano il pluralismo associativo che si esprime anche all’interno della nostra comunità e accettino le regole democratiche che ciascun tempio si è dato».

Cosa ha fatto l’Usi per tutelarsi da questi episodi violenti?

«A Pasiano abbiamo segnalato nomi e cognomi precisi e denunce circostanziate. Presto lo faremo anche per i fatti di Novellara. Rivolgiamo, quindi, un appello alle forze dell’ordine perché tutelino i responsabili dei tempi di Pasiano e Novellara e con essi tutti i centri sikh che vivono nella legalità e nella democrazia la propria fede. L’Usi ribadisce che in tutti i centri ad essa aderenti vigono statuti democratici coerenti con l’ordinamento italiano che garantiscono il libero confronto delle idee e che, al contempo, non ammettono atteggiamenti violenti e lesivi della dignità di qualsiasi membro della comunità, inclusi i rappresentanti come Iqbal Singh».

Quali sono le finalità dell’Usi?

«Lo scopo dell’Usi è di fare da mediatore tra la comunità sikh e le autorità italiane. Un progetto inequivocabile che culmina nella richiesta avanzata allo stato italiano di riconoscimento ufficiale della religione Sikh. Questo darebbe un’ulteriore “cittadinanza” a persone integrate come il vicepresidente Iqbal Singh di Novellara che, assieme alla sua famiglia, è cittadino italiano».

Quale sarebbe l’origine degli scontri?

«È un attacco al progetto che l’Usi sta portando avanti, in rappresentanza della grande maggioranza degli emigrati sikh, per una sempre più progressiva integrazione della comunità Sikh nel tessuto sociale e giuridico italiano. Gli atti violenti sono stati compiuti da una fazione minoritaria che porta avanti differenti visioni relative alla gestione dei tempi. Tenderei a stemperare, come asserito da alcune parti, lo scontro generazionale che sarebbe in atto tra anziani e giovani: a Novellara il tempio è stato raddoppiato per far fronte alle necessità dei giovani che ancora frequentano il luogo anche per socializzare».l