Gazzetta di Reggio

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Il processo

Saman, il padre piange in aula

Saman, il padre piange in aula

Novellara: la buca scavata in più tempi. L’avvocato del fidanzato, Salsarola «Questo fonda l’ipotesi di premeditazione che, in un processo per omicidio, fa la differenza tra i 30 anni e l’ergastolo»

26 settembre 2023
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Novellara Le lacrime del padre che rifiuta di vedere le foto dei resti della figlia e la verità che emerge dalla perizia sulla profonda buca nella quale è stato ritrovato il cadavere: sarebbe stata preparata in più tempi, cosa che proverebbe la premeditazione del delitto.

Sono i due elementi interessanti emersi questa mattina dalla nuova udienza del processo per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne di origine pachistane scomparsa nella primavera del 2012 e trovata morta nel novembre 2022, per il quale sono imputati i genitori, il padre Shabbar Abbas – estradato dal Pakistan poche settimane fa – e la madre (ancora latitante), lo zio Danish Hasnain e due cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Tutti e quattro gli uomini sono stati arrestati in tempi diversi e si trovano ora in carcere a Reggio Emilia.

Shabbar Abbas questa mattina, in aula, durante la spiegazione della documentazione fotografica esposta dal medico legale Cristina Cattaneo, tratta dalla perizia sul corpo della giovane dopo il ritrovamento, non ha guardato nessuna immagine del cadavere e si è mostrato commosso. L’enumazione del corpo della 18enne è stata molto complicata, soprattutto durante il recupero di alcune parti del corpo (a seguito anche della “scheletrizzazione” degli arti superiori).

«È confermato, ovviamente, che la frattura dell’osso ioide è vitale, quindi, purtroppo, Saman è stata uccisa, per cui quel tipo di lesione non appartiene a una movimentazione in malo modo fatta successivamente; ma l’elemento di novità incredibile è il risultato del lavoro dell’archeologo forense, il dottor Salsarola, che ci dice che la buca è stata scavata in due tempi. Questo fonda l’ipotesi di premeditazione che, in un processo per omicidio, fa la differenza tra i 30 anni e l’ergastolo». Lo ha dichiarato, a margine dell’udienza, Barbara Iannuccelli, avvocata di Saqib Ayub, il fidanzato di Saman.