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Vincent, la Spergola ambasciatrice dell’eccellenza enologica reggiana

Adriano Arati
Vincent, la Spergola ambasciatrice  dell’eccellenza enologica reggiana

Prestigioso riconoscimento alla cantina Bertolani Alfredo

27 settembre 2023
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i Adriano Arati

Scandiano Ambasciatore dell’eccellenza enologica reggiana. Nei giorni scorsi, Vincent, la Spergola metodo classico dell’azienda vinicola Bertolani Alfredo, è stato inserito tra i dodici vini “Ambasciatori regionali” sanciti dalle commissioni di sommelier degustatori dell’Ais (Associazione italiana sommelier) dell’Emilia e della Romagna, e inseriti nella nuovissima guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare”.

La consegna del premio al titolare Andrea Bertolani si è tenuta durante la tappa scandianese di Tramonto DiVino. Una bella soddisfazione per un’impresa famigliare che alla Spergola ha sempre dedicato attenzione e lavoro, anche in periodi storici in cui non era di moda come in questi anni. Le radici della Bertolani rimandano alla celebre Società enologica scandianese che nella metà dell’800 utilizzò i vasti sotterranei della Rocca del Boiardo come proprio principale magazzino. Ora il mandato è portato avanti dalla Compagnia della Spergola, di cui lo stesso Andrea Bertolani è presidente.

«È un premio importante: nel nuovo formato della guida i sommelier dell’Ais hanno stabilito dodici vini ambasciatori di ogni zona vinicola della regione, e il nostro Vincent è l’unico della zona di Reggio Emilia – commenta soddisfatto Bertolani –. È il vino portabandiera del nostro territorio, un piccolo trionfo per il nostro vitigno autoctono e per la sua lavorazione con il metodo classico. Oltre tutto, la serietà del premio è elevata, l’attenzione dell’Ais alta, anche nella capacità di contestualizzare un vino sul territorio».

D’altronde, sottolinea, «la nostra cantina da sempre lavora la Spergola, il nostro bisnonno Alfredo aveva operato a lungo nella Società enologica scandianese, attiva dal 1873 al 1918, e terminata l’attività della stessa portò avanti l’attività vinicola a suo nome rilevando proprio il materiale della Società. Quella è stata la pietra fondante per il percorso della Spergola, era la prima società ad avere un marchio, che partendo dai sotterranei della Rocca fu portato anche ad esposizioni in Europa e in America».

Un’epoca di cui ci sono tante tracce che verranno raccolte in vista del centenario della Bertolani, da celebrare nel 2025: «Abbiamo le carte intestate dell’epoca, abbiamo bottiglie del periodo. Per noi la Spergola non è una moda, è un vitigno presente da 600 anni e c’è chi come noi lo lavora dall’inizio del ‘900, il premio è un riconoscimento alla costanza; noi come altre cantine abbiamo sempre continuato a vinificarla, ci abbiamo sempre creduto, mio padre negli anni ’90 ha creato lo “Spergolino” convinto che ci sarebbe stata un’esplosione e ha avuto ragione».

Lo “Spergolino” è il prodotto di punta della Bertolani anche grazie al suo nome così caratterizzante, un’etichetta che oggi non sarebbe possibile. «Ora, per legge, non è possibile chiamare un vino con un nome similare a quello del vitigno. Allora si poteva ancora, e quindi il diritto a chiamarlo così rimane, lo “Spergolino” è il nostro best seller, ha ottenuto diversi bicchieri dal Gambero Rosso e tanti altri premi», conclude Bertolani. l