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Battaglia legale su due testamenti per l’eredità da un milione di euro

Ambra Prati
Battaglia legale su due testamenti per l’eredità da un milione di euro

Contesa tra i parenti e l’amica storica di un defunto. Congelati tutti i beni

02 ottobre 2023
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i Ambra Prati

Reggio Emilia Un’eredità da un milione di euro, contesa tra i parenti del defunto da un lato e la badante e la fidanzata storica dall’altro. In mezzo il mistero di un secondo testamento – impugnato dai familiari – che capovolge le disposizioni originarie e che riporta una data successiva a quella del decesso. In questa vicenda, che approderà a giorni davanti al giudice civile, figura pure il Comune di Reggio Emilia, chiamato in causa perché nelle ultime volontà testamentarie figura la frase «quel che rimane sia dato ai poverelli» – e ogni qualvolta vengano nominati i poveri, secondo il Codice civile, il legale rappresentante è l’amministrazione pubblica.

Tutto ruota intorno a un facoltoso commerciante di 90 anni, che tre anni prima di morire perde la moglie con la quale ha vissuto per tutta la sua esistenza. Il figlio unico della coppia è morto giovane. Al commerciante restano come parenti più prossimi un’unica sorella, la figlia di lei e cugini da parte della moglie. Un anno prima di morire il commerciante redige un altro testamento; quello precedente non ha più senso visto che lasciava quasi tutto alla sorella e alla moglie già scomparsa. Il periodo, i primi mesi del 2020, è particolare: si è in piena pandemia Covid e la sorella maggiore, che prima andava a fargli visita ogni giorno, a causa dell’isolamento non ha modo di vedere il fratello né di andarlo a trovare quando quest’ultimo viene ricoverato in ospedale per le precarie condizioni di salute.

Dopo il decesso del 90enne, avvenuto nell’aprile 2020, spunta a sorpresa un secondo testamento che cambia tutto: il “grosso” dell’eredità viene lasciato alla famiglia dell’amica (figli, nipoti, genero), la casa destinata alla pronipote prediletta va alla badante straniera mentre alla sorella viene lasciata una somma modesta.

Nel testamento olografo però qualcosa non quadra: anzitutto la data riportata due volte è successiva al decesso del commerciante (maggio 2020, un mese dopo). I dubbi della sorella, che fa eseguire una perizia calligrafica per vederci più chiaro, si infittiscono nel momento in cui il perito di parte stabilisce che la mano dell’uomo è stata «guidata».

Nel frattempo sono stati sequestrati – e sono tuttora “congelati” – i beni mobili e immobili caduti in successione del cospicuo patrimonio.

I familiari del 90enne hanno deciso di adire alle vie legali e di impugnare il testamento: la pronipote è rappresentata dall’avvocato Luca Boselli, gli eredi della sorella (scomparsa a 96 anni quest’anno) sono tutelati dall’avvocato Raffaella Pellini.

Da notare che la controparte nega con forza: secondo le due donne il 90enne non è stato in alcun modo condizionato e ha voluto gratificare coloro che gli sono stati vicini nell’ultima fase della sua vita. Nel contenzioso legale si è costituito in rappresentanza dei poveri il Comune di Reggio Emilia; quest’ultimo si è associato alla richiesta di respingere l’impugnazione dei parenti chiedendo che «si accerti la verità». Il processo civile sta procedendo con l’esposizione delle istanze istruttorie. Si vedrà in futuro come si evolverà questa intricata vicenda. l