Appalto al marito dell’assessora Curioni, opposizioni compatte verso la sfiducia
Ferrarini, Alleanza Civica: «Difficile pensare che fosse all’oscuro di questo affidamento»
Reggio Emilia «Il Pd da sempre gestisce il Comune come una cosa interna al partito».
Non si placa l’ondata di polemiche relativa al caso dell’affidamento diretto del servizio di rassegna stampa del Comune e della Provincia. Il consigliere e segretario leghista ha chiesto un accesso agli atti per verificare la regolarità dell’affidamento di questo servizio di una durata di 12 mesi, prorogabili per altri 12 previo accordo tra le parti, affidato dal primo ottobre con una determina firmata dal direttore generale del Comune, Maurizio Battini, alla Pressline, di cui è presidente e legale rappresentante Roberto Sacchelli, marito dell’assessora a Educazione, conoscenza, città universitaria e sport Raffaella Curioni.
Le opposizioni annunciano battaglia in Consiglio comunale: il Carroccio chiede le dimissioni dell’assessora e presenterà una mozione di sfiducia alla quale si stanno già associando altre forze politiche. E intanto annuncia un esposto all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione.
Il deputato di Fratelli d’Italia e consigliere comunale Gianluca Vinci attacca partito e amministrazione: «Di sicuro si tratta di una scelta poco opportuna, ma soprattutto molto spavalda a pochi mesi dalle elezioni amministrative. Il vero problema, che va oltre il singolo caso, è che il Pd da sempre gestisce il Comune come una cosa interna al partito, almeno questa è l’opinione che da tanti anni molti cittadini hanno. L’interesse pubblico è ben altra cosa, qui non si salvano neanche le facciate».
Alessandro Rinaldi ribadisce la volontà di preparare una mozione di sfiducia, «che non è ancora pronta materialmente, dato che non è previsto il Consiglio comunale questo lunedì, ma nella sostanza ricalcherà il tema che abbiamo esposto finora. Poi, naturalmente, sarà il Consiglio comunale a esprimersi. Io ribadirò la richiesta di dimissioni nei confronti dell’assessora Curioni. Poi si vedrà la risposta dell’Anac sulla questione della compatibilità. E presteremo attenzione a cosa farà il Comune: se sospenderà l’affidamento diretto o se Curioni lascerà». La mozione di sfiducia vede associarsi anche Alleanza Civica e Coalizione Civica. «In questo caso la pezza usata per giustificare il fatto è peggiore del buco – riferisce Filippo Ferrarini, consigliere di Alleanza Civica –. Mi riferisco alle dichiarazioni dell’assessora Curioni. Mi viene difficile pensare che lei fosse all’oscuro di questo affidamento diretto, essendo un famigliare stretto di chi ha ricevuto il servizio. Ho qualche perplessità. C’è conflitto di interessi, al di là della cifra in ballo è il principio che è importante». Il consigliere di Forza Italia Claudio Bassi punta l’accento «sull’opportunità politica e la trasparenza che il coniuge di un assessore svolga quest’attività. È sempre bene che si rimanga esterni, deve prevalere la trasparenza e i rapporti di parentela vanno lasciati fuori dalla macchina pubblica».
Sull’affidamento diretto alla società Pressline del servizio di rassegna stampa, il Comune di Reggio Emilia ha spiegato dettagliatamente come la procedura seguita sia stata corretta. «Verificato che il precedente titolare dell’affidamento del servizio non poteva essere nuovamente incaricato, nel rispetto del principio di rotazione, si procedeva a un’indagine di mercato al termine della quale si individuava in Pressline, società già fornitrice in anni passati (fino al 2018) del servizio, l’autore della migliore offerta in termini qualitativi e di convenienza del prezzo – precisa l’amministrazione –. La determinazione a contrarre e l’affidamento sono avvenuti mediante trattativa diretta sulla piattaforma elettronica Mepa-Consip, modalità consentita poiché si trattava di un affidamento sotto la soglia dei 40.000 euro, ovvero di circa 7.500 euro complessivi (più Iva), per un periodo di 12 mesi, rinnovabili per ulteriori 12 mesi. Tale somma è da suddividersi, in pari entità, fra Comune e Provincia di Reggio Emilia. Pertanto, il costo reale a carico del Comune di Reggio Emilia è di 1.143,75 euro per il 2023 e di 3.431,25 euro per il 2024. Stesse quote per la Provincia. Rispetto alle questioni di incompatibilità si sottolinea che nessun esponente della Giunta comunale era a conoscenza della procedura di affidamento in corso».
L’assessora Raffaella Curioni, intanto, ha già annunciato di valutare una querela nei confronti del consigliere del Carroccio: «Reputo le parole del consigliere comunale della Lega, Rinaldi, lesive della mia persona, laddove insinuano miei interessi economici personali circa un affidamento, che il Comune di Reggio Emilia, nella sua struttura tecnica e dirigenziale, ha autonomamente e legittimamente portato avanti. Senza voler entrare nel merito di un procedimento che non è certamente passato da una delibera di giunta e dunque di cui non ero a conoscenza – prosegue l’assessora Curioni - rilevo come le minoranze in città non abbiano altro da fare che gettare discredito su amministratori pubblici in modo strumentale e forse in vista della campagna elettorale». l