Oltre cinque milioni dall’8x1000, la metà per gli stipendi dei preti
Ecco dove vanno i contributi della Cei per la nostra diocesi
Reggio Emilia Ammonta a cinque milioni e 423mila euro la somma che la diocesi di Reggio Emilia e Guastalla ha ricevuto nel 2022 dalla Conferenza Episcopale Italiana per ciò che necessita ai sacerdoti, alle parrocchie e all’assistenza ai poveri. È in massima parte il frutto della ripartizione dei proventi dell’otto per mille erogati dallo Stato in base alle scelte fatte dai contribuenti tramite la dichiarazione dei redditi delle persone fisiche. Quest’anno il termine è scaduto il 2 ottobre per la presentazione del modello 730 cartaceo o precompilato, ma c’è tempo fino al 30 novembre per l'invio telematico. C’è ancora, quindi, chi può indicare se tale quota del gettito fiscale debba essere destinata allo Stato, alla Chiesa cattolica o ad una delle altre undici confessioni religiose che hanno firmato specifiche intese.
Rispetto a dieci anni fa anche la nostra diocesi ha subito una diminuzione dell'introito a causa del sensibile calo delle opzioni a favore della Chiesa, che dal 2013 sono scese complessivamente da 19 a 16,6 milioni su 41 milioni di contribuenti. Il totale nazionale dell’otto per mille viene ripartito fra le diocesi indipendentemente dalle scelte fatte a livello locale. Quella di Ferrara-Comacchio, ad esempio, ha sofferto il taglio anche se nel suo territorio le indicazioni per la religione cattolica sono salite dal 41% del 2019 al 42,37% dell'anno scorso. La quota maggiore dell’otto per mille è destinata al sostentamento del clero, sia in attività sia in pensione. La nostra diocesi ha ricevuto nel 2022 a tale titolo circa il 53% del totale, cioè due milioni e 868mila euro, che corrispondono in media a 14.128 euro per ciascuno dei 203 sacerdoti diocesani, compreso il Vescovo. È una retribuzione irrisoria, alla quale contribuisce anche la ripartizione degli interessi dei beni immobili e mobili derivanti dai vecchi “benefici”, cioè dai terreni e dagli edifici, un tempo cospicui, di proprietà della Chiesa.
Il capitale è amministrato dall’Istituto nazionale per il sostentamento del clero, che ne suddivide i frutti fra i corrispondenti istituti diocesani. In ogni caso i compensi dei preti devono essere integrati con le donazioni effettuate liberamente dai parrocchiani.
La seconda voce dell’otto per mille è rappresentata dalla cura delle attività religiose, degli edifici e delle opere d'arte della Chiesa. A tale scopo la Cei ha assegnato alla diocesi di Reggio e Guastalla un milione e 478mila euro. Di tale cifra la parte maggiore è destinata alle esigenze di culto e pastorali e assomma a 930mila euro. Lo Sportello unico ha incassato per i servizi di Coordinamento 14.600 euro, per il Servizio amministrativo 106.800, per l’Economato 25mila, per il Servizio legale 40mila, per il tecnico 58.600, per l’Udbce 71.200 e per la Portineria 11mila euro. Alla Segreteria vescovile sono andati 30.400 euro, al Vicario generale 24.250, alla Pastorale giovanile 40.500 all’Ufficio catechistico 39mila euro, all’Ufficio liturgico 24.250, all'Ufficio Scuola Irc (insegnanti di religione cattolica) 49.983, al Coordinamento Uffici Pastorali 24mila, al Cammino sinodale mille euro, al Centro diocesano di Comunicazioni sociali (Seminario di Guastalla) 90mila euro, alla Facoltà teologica (contributo) 11.675, all’Ente Cattedrale 40mila.
La parrocchia di Bagno se n’è aggiudicati settemila come quelle di Castellarano, Castelvecchio, Collagna, Debbia, Gazzano e Saltino. La parrocchia di Piagnolo ne ha ricevuti 4.500, quella di Sesso 12mila. Al seminario di Marola sono stati riservati 50mila euro, agli Archivi diocesani 20mila, alla fondazione Biblioteca Maldotti diecimila, alla fondazione Biblioteca Teologica 50mila euro, alla Biblioteca Capitolare 13.600, a Musei, archivi e biblioteche della Diocesi 18.400.
Si devono aggiungere i 548mila euro destinati prevalentemente ai Beni culturali, cioè alla manutenzione e al restauro di chiese e edifici religiosi, a cui è riservata una cifra fissa di 490mila euro. Vi sono, inoltre, 19mila euro per gli impianti di allarme e videosorveglianza e 39mila equamente suddivisi tra musei, archivi e biblioteche. Il terzo capitolo dell’otto per mille riguarda gli interventi caritativi. È un totale di un milione e 27mila e 445 euro. La Caritas ne ha incassato la quota maggiore: 84mila euro per la Carità del Vescovo, 150mila per le locande e accoglienze diffuse della Compagnia del Santissimo, 200mila per le mense diffuse e gli aiuti alimentari, 335mila per l'ascolto e l'accompagnamento, 50mila per l'associazione Granello di Senapa. Inoltre sono stati erogati 27mila euro per l'assicurazione infortuni, 36mila e 445 per l'animazione e i progetti missionari, 76mila per la promozione di attività caritative, 50mila per il consultorio diocesano Affidarsinsieme e 19mila per il progetto Tra Mamme. l
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