Villa Levi, petizione antidegrado: «Noi, obbligati a sigillarci in casa»
Braglia, presidente dell’associazione, si difende: «Ridata vita al luogo»
Reggio Emilia Una raccolta firme tramite una mozione popolare promossa dai residenti vicini a Villa Levi a causa «dell’indifferenza a tutte le nostre segnalazioni e tentativi di dialogo, da anni, con gli organizzatori degli eventi».
La raccolta firme avrà il suo momento clou domani, in via Emilia Santo Stefano 8/c (da Swarovski) dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.
«Nonostante tutte le autorità possibili siano state contattate, le auto vengono parcheggiate sull’erba e fino all’ultimo i volumi di musica a un livello notevole hanno superato la mezzanotte – dicono i cittadini –. Il polverone del viottolo ghiaioso oramai distrutto ha continuato a non permettere agli abitanti delle case fronte a Villa Levi di sedersi nei propri giardini e i residenti sono obbligati a sigillarsi in casa. L’assessore parla di un luogo che contribuisce alla salute, ma sfido chiunque a stare lì durante i movimenti delle macchine per vedere quanto l’aria possa essere nociva e con polveri sottili che riempiono i polmoni. I bambini e le persone che prima passeggiavano durante la bella stagione, ora non possono più farlo: non solo per le polveri, ma anche per il rischio di incidenti, non essendoci una segnaletica per la circolazione. Poi si rischia anche di incorrere nelle siringhe».
I promotori aggiungono: «Il parco, che è il biglietto da visita della villa seicentesca, continua a essere distrutto sempre di più. Pochi giorni fa abbiamo ulteriormente raccolto documentazione di una situazione che è completamente allo sbando, con fili elettrici scoperti che vanno dalle piante, a cui sono legati approssimativamente, fino a terra: da sottolineare che il luogo è destinato anche a visite guidate per bambini, ma una situazione del genere sarebbe pericolosa anche per gli adulti. Per non parlare della ruggine ovunque, disordine e sporcizia: lo scempio e l’oltraggio alla fauna, alla natura e all’incolumità dei visitatori. Ed è annoverato fra i parchi Fai. L’intero comitato ringrazia pubblicamente il consigliere comunale Claudio Bassi per la vicinanza alla nostra protesta».
Dal canto suo, Claudio Braglia, presidente dell’associazione Villa Levi, illustra uno scenario opposto: «Non è vero che i cittadini che si sono lamentati sono stati ignorati, sono stati ricevuti in Comune – rimarca Braglia –. Non si può parlare di degrado: noi abbiamo fatto rivivere questo luogo meraviglioso. I cittadini dicono che è un peccato abbandonare Villa Levi e noi ce ne siamo presi cura. Il degrado era quello presente prima, quando, ad esempio, imperversavano i vandali. Sono state installate le telecamere di sorveglianza che prima non c’erano. Il parco ora viene curato: sfido a scattare delle foto adesso e a metterle a confronto con la situazione precedente. La differenza si vede, ora il prato è curato».
Sul tema delle siringhe, «non ne abbiamo mai trovate – puntualizza Braglia –. È tutto sotto controllo e abbiamo fatto un appalto per la gestione della sicurezza. Aggiungo che organizziamo eventi il cui ricavato è stato devoluto in beneficenza». l