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Finito il cantiere

«Sul ponte di Calatrava un manto speciale: durerà di più contro l’acqua e la ruggine»

Ambra Prati
«Sul ponte di Calatrava un manto speciale: durerà di più contro l’acqua e la ruggine»

Sedici anni fa l’inaugurazione dell’opera iconica, questo è il primo intervento di tipo strutturale. Terminati dopo sei mesi i lavori straordinari, ri-registrati i grossi cavi e nuova pavimentazione

09 ottobre 2023
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Reggio Emilia Ri-registrati i grossi cavi e posizionata una nuova guaina, con un bitume particolare sperimentato in precedenza solo sulla Brennero, anche per proteggere l’impalcato dalla ruggine. Questo l’intervento strutturale – il primo dal momento dell’inaugurazione, avvenuta il 20 ottobre del 2007 – terminato sui ponti di Calatrava, simbolo della nostra città e, come tutte le immaginifiche opere dell’architetto catalano, sensibile all’usura del tempo. Lo ha realizzato il Comune di Reggio Emilia, che ha impiegato sei mesi di lavori (dall’aprile scorso) e 400mila euro di fondi finanziati dal Pnrr.

Si è trattato del primo intervento di natura strutturale in sedici anni; quelle precedenti erano manutenzioni ordinarie. «Il ponte, visto l’elevato numero di mezzi anche pesanti che caratterizzano una strada ad alta percorribilità come quella che collega il casello autostradale con l’area industriale di Mancasale, è soggetto a importanti sollecitazioni – spiega l’ingegner Ursula Montanari, dirigente del Servizio Cura della Città –. Ed essendo in metallo è particolarmente suscettibile alla corrosione provocata dall’acqua meteorica che può, se non convogliata bene, infiltrarsi fino a corrodere le parti strutturali. Dal momento che non sono previste vere e proprie guaine protettive tra la pavimentazione e l’impalcato, è fondamentale utilizzare materiali che svolgano la funzione di barriera idraulica e che limitino al massimo le fessurazioni del piano viabile. L’obiettivo quindi era chiaro: un intervento innovativo e durevole, utilizzando nuovi materiali che sedici anni fa non esistevano».

Per prima cosa sono stati ri-registrati i cavi: uno per uno, si è provveduto a ritessarli per una migliore distribuzione dei carichi. L’innovazione principale però ha riguardato la pavimentazione sperimentata in precedenza solo sull’Autostrada del Brennero, spiega l’ingegner Claudia Di Sano, responsabile unico di progetto che ha seguito i lavori eseguiti dal Consorzio Corma. «Abbiamo rifatto i giunti, tolto la pavimentazione precedente e poi riposato il bitume ossidato sciolto in solvente per prevenire la formazione di ruggine e, in seguito, abbiamo utilizzato un bitume modificato: con fibre particolari all’interno (polimeri e inerti), è un bitume che garantisce una durabilità superiore e una maggiore aderenza con caratteristiche anti aquaplaning. È la seconda volta che viene usato in Italia: abbiamo preso a modello il pacchetto studiato dalla Brennero per i ponti in acciaio». Il risultato sarà monitorato, ha aggiunto Di Sano. «A breve avremo i risultati di laboratorio che saranno pubblicati sulla rivista “Strade & Autostrade”». Tuttavia sul ponte, set glamour preferito di tanti spot di marchi automobilistici, è visibile la differenza tra parti bianche e altre no, oltre alle passerelle pedonali laterali dove la ruggine la fa da padrona. «Si nota la differenza perché in basso abbiamo riverniciato. Per la pulizia e il risanamento degli altri elementi si dovrà attendere un successivo intervento». l