Gazzetta di Reggio

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«Troppe zanzare, i nostri figli in pericolo»

«Troppe zanzare, i nostri figli in pericolo»

I genitori: «Bisogna disinfestare». E scatta la raccolta firme

09 ottobre 2023
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Guastalla Sono allarmati i genitori di Guastalla, e il motivo è uno: la quantità di punture di zanzara che si possono contare sulla pelle dei loro figli, ogni giorno, al ritorno da scuola.

I più preoccupati, e di conseguenza arrabbiati, sono quelli i cui bambini frequentano il nido comunale Iride e la scuola dell’infanzia Arcobaleno. «Non c’è anti-zanzara che tenga – spiegano – sono mangiati vivi. E così siamo costretti ad applicare pomate al cortisone sulle punture, anche 20 o 30, che i nostri figli di uno, due, tre o quattro anni si ritrovano su tutto il corpo». Segnalazioni sono state fatte agli insegnanti e al Comune, senza che il problema sia stato risolto: «Gli insegnanti ci hanno detto di avere a loro volta segnalato il problema, ma non sono stati ascoltati», raccontano i genitori. «Si promuove giustamente la vita all’aria aperta ma in queste condizioni è impossibile – continuano –. Siamo costretti a tenere in casa i bambini e non portarli più al parco, e, visto che le previsioni meteo confermano che ci sarà caldo anomalo e non pioverà per molto tempo, non ci sembra la soluzione ideale».

Ormai stanchi, i genitori si sono organizzati e hanno tempestato di mail – tutte uguali – l’Ufficio scuola di Guastalla, Sabar e l’Ufficio ambiente, mettendo in copia, per conoscenza, anche la sindaca Camilla Verona. Il Comune, finora, ha sempre detto di non voler eseguire i trattamenti di disinfestazione perché nocivi per la salute dei bambini. I genitori, però, rispondono elencando i rischi che una puntura di zanzara può portare con sé, citando anche le direttive regionali che chiedono ai Comuni di prevenire la diffusione di Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile eseguendo trattamenti di disinfestazione.

«Capiamo la posizione del Comune – dicono i genitori – ma i trattamenti sono pericolosi solo se inalati: si potrebbero fare nei cortili delle scuole e parchi adiacenti il venerdì pomeriggio, in modo che i bambini non vi entrino in contatto per due giorni. Inoltre non chiediamo che vengano ripetuti ogni settimana, basterebbe forse anche solo una volta al mese».

Gli animi sono caldi, e a breve scatterà una raccolta firme: «Siamo stufi. Non vogliamo più vedere i nostri figli ridotti così». l

M.R.

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