«L’incendio alla Sabar di Novellara causato da alcuni fuochi d’artificio»
La nota dei Comuni soci. Danni molto ingenti: «Distrutto il trituratore»
Novellara È stato provocato dallo scoppio di alcuni fuochi d’artificio l’incendio divampato martedì pomeriggio alla Sabar, nell’impianto di via Levata. Un episodio che non sarebbe il primo. Ora l’appello è ai cittadini a «dare un contributo responsabile, attento, rispettoso, volto a far sì che questi incidenti non si verifichino più».
A riferirlo, rendendo disponibili due fermo immagine delle telecamere di videosorveglianza che catturano il momento dello scoppio e la successiva combustione, è il direttore di Sabar Marco Boselli al termine di una mattinata, quella di ieri, trascorsa a fare la conta dei danni, che sono molto ingenti, e i sopralluoghi con i periti. Ne è poi seguita la nota ufficiale sottoscritta dagli otto Comuni soci della società.
«Grazie alle figure professionali, interne a Sabar ed esterne, abbiamo gestito la situazione nel modo migliore possibile – dice Boselli –. I danni? Il trituratore è andato completamente distrutto. Era stato appena revisionato. Lo avevamo acquistato nel 2019 ed era costato 130mila euro. Oggi una macchina analoga, con le innovazioni tecnologiche intercorse, costa tra gli 800 e i 900mila euro».
I vigili del fuoco, arrivati in via Levata che già le fiamme erano state circoscritte, precisa Boselli, hanno lavorato qualche ora. Sono poi rientrati alle 18. Ieri non erano più presenti in via Levata.
L’Arpae, i cui funzionari hanno raggiunto l’impianto subito dopo l’allarme, ieri riferiva di non avere effettuato alcun rilievo: «Al loro arrivo l’incendio era già stato spento e non vi era nulla da rilevare».
Gli odori sprigionati dalla combustione avevano messo in allarme gli abitanti delle aree circostanti. Interessate dai fumi acri e intensi la frazione di San Giovanni e alcune e alcune altre zone di Novellara.
Il sindaco Elena Carletti che aveva allertato la cittadinanza consigliando di tenere chiuse le finestre.
«Pubblichiamo le fotografie dell’incendio – è la nota ufficiale diramata ieri –. Lunedì 9 ottobre, nel triturare una porzione di rifiuti ingombranti, abbiamo assistito a uno scoppiettio ripetuto e continuo dovuto alla presenza non idonea di fuochi d’artificio. Il processo di ragnatura – in cui il ragno raccoglie e movimenta i rifiuti – era appena iniziato. Non è divampato un incendio per pura fortuna».
«Ieri pomeriggio (martedì, ndr), invece, intorno alle 16 – prosegue la nota –, un’esplosione è avvenuta all’interno del trituratore, incendiando i rifiuti presenti e quelli in movimentazione lungo il nastro trasportatore. Grazie alla prontezza, competenza e lucidità del nostro personale abbiamo coinvolto i vigili del fuoco di Guastalla. La situazione è stata risolta in poche ore».
E qui l’appello: «Ci preme avvisare che è severamente vietato gettare materiale che si può incendiare o infiammabile (fuochi d'artificio, razzi nautici, bombole, batterie d’auto) all’interno dei contenitori per il conferimento all’isola ecologica o nei cassoni per i rifiuti ingombranti. In questi anni, il nostro personale specializzato ha saputo individuare ed eliminare in tempo molti di questi conferimenti errati». Ma ora si chiede più collaborazione “alla fonte».