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La Regione scommette sulle “pluriclassi aperte”

Miriam Figliuolo
La Regione scommette sulle “pluriclassi aperte”

Progetto sperimentale a Ventasso per far fronte al calo degli studenti. Versari: «Per non chiudere i plessi». Gentili: «Così vere pari opportunità»

14 ottobre 2023
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Ventasso Lezioni online a piccoli gruppi tra classi di plessi diversi, ma anche scuola di musica, teatro e madrelingua inglese e attività outdoor, come l’orientiring con contributi dell’educazione motoria, della geografia, dell’educazione grafica e artistica: la trasversalità, in molte declinazioni, è di casa nelle otto pluriclassi delle scuole primarie dell’istituto comprensivo di Ventasso, su cui la Regione Emilia Romagna ha deciso di investire con un progetto sperimentale arrivato al suo secondo anno e che potrebbe ampliarsi, grazie a un nuovo bando previsto per dicembre, ad altre pluriclassi del nostro territorio.

Una sperimentazione, dunque, che ora potrebbe entrare a regime e diventare diffusa: l’obiettivo è contrastare gli effetti del calo delle iscrizioni e scongiurare il rischio della chiusura dei plessi, in un territorio, come la montagna, che di servizi ne ha persi negli anni già tanti.

«Bisogna far capire che le pluriclassi sono un’opportunità, non sono un ripiego – commenta il direttore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna Stefano Versari –. E nel contempo agire preventivamente perché nei prossimi cinque anni le nostre stime parlano di 40-50mila studenti in meno nella nostra Regione. Calo che non potrà che colpire i territori già a rischio spopolamento della nostra montagna e in particolare le scuole primarie frequentate bambini troppo piccoli per spostarsi in autonomia coi mezzi pubblici. La chiusura delle scuole, naturalmente, deve essere l’ultima ratio. La Regione condivide la nostra preoccupazione e l’anno scorso abbiamo attivato insieme una sperimentazione rivolta a due situazioni in cui ci sono pluriclassi: una nel comune di Ventasso, costituito da molti plessi diffusi, e uno a Portico di Romagna nel forlivese. La sperimentazione, promossa dalla Regione, lo scorso anno scolastico prevede l’assegnazione agli enti locali di risorse per l’arricchimento dell’offerta formativa e quest’anno si è condiviso che venisse ampliata a tutte le classi dell’Emilia Romagna, che sono 124, tutte in zone montane».

«In questo modo – prosegue Versari – se anche venissero meno i numeri delle pluriclassi, prima di arrivare a soluzioni drastiche, anche per numeri estremamente ridotti, nell’ordine dei 3 o 5 alunni, si possono impostare percorsi articolati formando pluriclassi aperta, unendo cioé gruppi di plessi diversi in cui alcuni giorni si fa lezione in un plesso, altri in un altro, con l’altro gruppo collegato online: gli alunni, dunque, mai da soli, ma insieme e con la presenza di un educatore».

L’obiettivo, a livello didattico, è arrivare a sviluppare in questi alunni, in gruppi con età diverse, le stesse competenze che acquisiscono gli studenti in classi di età omogenea. Con un valore aggiunto in più: le esperienze di apprendimento, con veri e propri rapporti di tutoraggio, fra bambini più piccoli e bambini più grandi.

«Questo progetto – spiega Giuseppina Gentili, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Ventasso – è molto importante. È un investimento che garantisce davvero pari opportunità per gli studenti e pluralità di formazione per i docenti. Ha coinvolto il nostro istituto comprensivo che riunisce Ventasso, con le municipalità di Busana, Ligonchio e Ramiseto, e Vetto e l’istituto comprensivo Valle del Montone nel Forlivese. L’obiettivo è lavorare insieme per sperimentare modalità di didattica e di condivisione che superi la dimensione della singola pluriclasse grazie alla Rete».

Tre gli obiettivi: qualificare l’offerta formativa, investire sull’innovazione della didattica, attraverso anche percorsi di formazione dei docenti, e trovare modalità di sviluppo della didattica attraverso lo streaming. Sono comprese visite in presenza: il prossimo 20 ottobre gli alunni forlivesi faranno visita ai colleghi di Ventasso che l’anno scorso erano stati in trasferta nella Terra del Sole.

Gli enti locali hanno ottenuto dalla Regione importanti risorse, in relazione al numero delle pluriclassi: 46mila euro per l’istituto comprensivo di Ventasso e 23mila per quello forlivese, dove le pluriclassi sono quattro. La novità ora è che la Regione ha deciso di allargare la sperimentazione ad altre pluriclassi. «Nel nostro appennino – spiega Gentili, che vanta una vasta esperienza come dirigente nei nostri comuni di montagna – ci sono diverse altre pluriclassi che possono accedere: a Villa Minozzo sono due, una a Case Bagatti e una a Minozzo; due anche nell’istituto comprensivo di Carpineti e Casina: una a Paullo e una a Valestra. Altre sono a Baiso».

In quanto al numero di alunni nelle pluriclassi, il cui limite massimo è di 18 studenti, nell’Ic di Ventasso si va da 8 a 11 bambini, fino ai 17 della pluriclasse di Ligonchio che riunisce bambini dai 6 ai 10 anni. In altre studiano insieme alunni di prima e di seconda, o di quarta e quinta o dalla terza alla quinta.

Il percorso sperimentale era stato avviato dalla Regione all’inizio dell’anno scolastico 2022-2023. Con un ulteriore bando, uscito nell’agosto scorso, la Regione aveva messo sul piatto risorse per quasi un milione di euro, 812mila per la precisione, e a dicembre altre risorse arriveranno a mostrare come sulla scuola si stia investendo tanto e, tramite essa, sulla montagna. l

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