Gazzetta di Reggio

Luzzara «La mia ex deve morire». Così un uomo di 52 anni residente a Luzzara in alcune telefonate da lui stesso fatte al 112. Alla donna urlava «ti uccido, è ora che muori».

L’uomo è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento dai luoghi frequentati dalla ex, prescrivendogli il mantenimento di una distanza di almeno 500 metri e il divieto assoluto di comunicare con lei con qualsiasi mezzo, anche per interposta persona.

La donna, pur essendo trascorsi già otto anni dalla separazione tra i due, continuava ad essere oggetto di atteggiamenti persecutori e una serie di condotte tali da ingenerare in lei un fondato timore per la sua incolumità. Dall’inizio dell’anno il 52enne la molestava mediante ripetute telefonate, messaggi, insulti, minacce, pedinamenti e appostamenti.

È arrivato anche a chiamare più volte il centralino dei carabinieri avvertendo che avrebbe commesso un omicidio e che l’ex moglie doveva morire.

Per questo i carabinieri della stazione di Luzzara, ai quali la donna si è rivolta, l’hanno denunciato per il reato di atti persecutori.

I militari hanno ricostruito una serie di condotte persecutorie avute dall’uomo nei confronti della donna. In particolare si presentava di notte sotto casa della vittima prendendo a pugni e calci la porta urlando «ti uccido, è ora che muori»; stazionava nei pressi del luogo di lavoro della donna proferendo minacce e offendendola, le inviava messaggi di minacce arrivando persino a chiamare la centrale dei carabinieri reggiani avvertendo che avrebbe commesso un omicidio dicendo testualmente «la mia ex moglie deve morire».

La Procura reggiana, diretta dal Procuratore Capo Calogero Gaetano Paci, condividendo con le risultanze investigative dei militari di Luzzara, ha immediatamente richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, nei confronti dell’uomo l’applicazione cautelare dei divieti di avvicinamento e comunicazione con la ex. Il provvedimento è stato eseguito dagli stessi carabinieri di Luzzara.