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Il caso

Sanzionata durante il ricovero: ricorso vinto, multe annullate

Luciano Salsi
Sanzionata durante il ricovero: ricorso vinto, multe annullate

Reggio Emilia: l’avvocato e consigliere comunale Paola Soragni ha l’asciato l’auto in sosta nel parcheggio dell’ospedale per recarsi al pronto soccorso, ma poi è stata operata d’urgenza e non ha potuto spostarla. Il giudice di pace le ha dato ragione

16 ottobre 2023
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Reggio Emilia Non deve essere multato chi lascia l’automobile al Pronto Soccorso oltre il limite del disco orario o della sosta prepagata perché trattenuto a lungo per la visita o il ricovero ospedaliero. Lo ha deciso il Giudice di Pace con una sentenza del 9 ottobre che stabilisce un principio di buon senso a cui l’Azienda sanitaria e il Comune dovrebbero adeguarsi. Il caso ha riguardato Paola Soragni, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, la quale, essendo avvocato, non ha esitato a presentare il ricorso a cui un semplice cittadino probabilmente avrebbe rinunciato per non essere obbligato a sostenere spese legali superiori all’importo delle sanzioni comminate.

«È ora – commenta la consigliera – di applicare un sistema differente di sosta per chi si reca al Pronto Soccorso di Reggio Emilia, perché la sanzione relativa può essere illegittima». Soragni, dopo avere parcheggiato nell’area dell’emergenza sanitaria, non poteva prevedere che, anziché dimetterla, l’avrebbero operata d’urgenza e ricoverata per una settimana circa. «Vivendo da sola con mia figlia – spiega – non avevo nessuno che potesse accompagnarmi. Perciò non potevo effettuare i pagamenti della sosta successivi a quello preordinato». Il ricorso era stato presentato dal suo collega di studio, avvocato Iembo.

Il giudice Giuseppe Maghenzani Taverna l’ha accolto motivandolo con lo «stato di necessità», che non ha permesso di «attivare o rinnovare l’uso del disco orario o altra strumentazione necessaria alla sosta in tale sito».

Naturalmente Paola Soragni aveva ricevuto dal reparto dell’ospedale Santa Maria Nuova la documentazione comprovante l’ora e la durata del ricovero, sulla cui base aveva presentato al Comando della polizia locale la richiesta di riesaminare la sanzione. Ciò, tuttavia, non era stato giudicato sufficiente, con la motivazione che «l’archiviazione per gli stati di necessità è sottoposta solo e solamente alla valutazione di un organo superiore».

Le sanzioni erano due di uguale importo, per un totale di 58,90 euro. Il ricorso al Giudice di Pace comporta la corresponsione di un contributo di 43 euro. Lei, essendo avvocato, se l’è cavata con questa somma.

«Peraltro – osserva la consigliera – vi sono persone che accettano di pagare una sanzione illegittima per evitare costi superiori di difesa processuale. Ho promosso l’azione giudiziaria non per l’ammontare della somma sanzionatoria, ma per la volontà di resistere all’ingiustizia».

In ogni caso a suo parere è necessario prevenire il ripetersi di tali arbitri, prendendo ad esempio i centri commerciali che rilasciano a chi vi ha fatto acquisti un biglietto per la libera uscita dal parcheggio: «Occorre – scrive Paola Soragni – cambiare metodo e trovare soluzioni differenti, come rilasciare un ticket da parte della struttura sanitaria che permetta di uscire senza nulla pagare». l