Gazzetta di Reggio

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Il processo Angeli e Demoni

Scandalo affidi, ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Claudio Foti

Serena Arbizzi
Scandalo affidi, ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Claudio Foti

La Procura di Reggio Emilia: elementi non valutati. La difesa: «La leggenda di Bibbiano è morta»

16 ottobre 2023
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Reggio Emilia Ricorso contro l’assoluzione in appello dello psicoterapeuta Claudio Foti. Lo hanno presentato in Cassazione il sostituto procuratore generale Massimiliano Rossi e il pubblico ministero della procura reggiana, Valentina Salvi.

L’assoluzione di Foti è arrivata lo scorso 6 giugno, in secondo grado, nell’ambito del processo “Angeli e demoni” sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza.

I reati contestati a carico del fondatore della onlus torinese Hansel e Gretel sono: abuso di ufficio, per l’affidamento del servizio di psicoterapia alla onlus, e lesioni psicologiche a un’adolescente.

La Procura, nel presentare ricorso, evidenzia elementi in contraddizione fra loro, oltre a travisamento dei fatti perché non sarebbero stati presi in considerazione elementi di prova. Secondo la Procura, infatti, la Corte d’Appello non avrebbe valutato in modo adeguato quanto lo psicoterapeuta imputato abbia contribuito al sistema dei presunti affidi illeciti.

In particolare, non sarebbero stati tenuti in evidenza atti d’indagine in cui sono stati accertati in modo inequivocabile i rapporti di affari tra Foti e la Val d’Enza. La Corte, secondo la Procura che ha presentato ricorso, avrebbe inoltre definito Foti “mero beneficiario” senza tenere in considerazione la rete di fatture a chi non aveva a che fare con la psicoterapia. Sul versante dell'accusa di lesioni psicologiche a una sua paziente, poi, la sentenza di appello si sarebbe basata solo sulla lettura della consulenza tecnica depositata in fase di indagine senza invece considerare l’audizione dello stesso consulente nel processo in abbreviato.

L’avvocato difensore di Claudio Foti, Luca Bauccio, dichiara apertamente che lui e il suo assistito sono tranquilli.

«Noi, innanzitutto non abbiamo nessun timore di affrontare il giudizio in Cassazione – afferma il legale –. Ci saremmo aspettati che la Procura prendesse atto dei principi ineccepibili che la Corte di Appello di Bologna ha stabilito e che riconoscesse il gravissimo errore che è stato commesso nei confronti di Claudio Foti, condannato contro 50 anni di giurisprudenza in Italia, contro le regole elementari della scienza e contro le regole della psicologia forense. Il processo contro Foti è stato un mostrum e dispiace constatare come non si voglia riconoscere l’innocenza di Foti e si voglia piuttosto provare la sorte sperando in un ribaltamento che non ci sarà. La leggenda di Bibbiano è morta – conclude il legale – e non risorgerà nemmeno in Cassazione».

L’inchiesta che ha portato ad “Angeli e demoni” è iniziata nel 2018 quando fu notato dalla Procura un aumento significativo e considerato anomalo di segnalazioni di abusi sessuali su minori avvenuto nei due anni precedenti. Le indagini riguardarono i servizi sociali della Val D’Enza. Claudio Foti, dopo essere stato condannato in primo grado, è stato assolto dalla Corte d’Appello. l