Gazzetta di Reggio

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Aumentano i reggiani indebitati ma c’è chi prova a ricominciare

Ambra Prati
Aumentano i reggiani indebitati ma c’è chi prova a ricominciare

A Reggio Emilia la referente avvocato Maura Simonazzi: «Si rivolgono al nostro sportello persone sopraffatte dal mutuo, impoverite dal divorzio o piccoli imprenditori»

17 ottobre 2023
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Reggio Emilia «Nel 2019 abbiamo registrato una trentina di domande, sostanzialmente stabili nel 2020 e nel 2021; l’anno scorso ci sono state 59 richieste; quest’anno a settembre eravamo già a 61 e mancano ancora tre mesi. Considerando che nei primi nove mesi dell’anno Bologna ha raggiunto quota 70 domande, Reggio Emilia è la provincia in regione seconda solo al capoluogo per numero di le pratiche di chi non riesce più a uscire dalla spirale dei propri debiti».

L’avvocato Maura Simonazzi è referente dell’Organismo della Composizione della Crisi (Occ) che supporta chi vuole accedere all’esdebitamento, termine giuridico che indica la “liberazione” di un soggetto dai debiti residui.

«Il primato di Reggio Emilia non è necessariamente negativo: penso che un ruolo importante ce l’abbia l’informazione». Questa la lettura dell’avvocato Simonazzi sulle province limitrofe di Parma e Modena, ferme a una trentina di domande. «Di certo il fenomeno al punto di vista sociale è in aumento. Non a caso i servizi sociali sono molto interessati a collaborare con noi».

L’Occ è in seno all’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia (esiste un altro Occ gemello dell’Ordine dei Commercialisti). L’Organismo intende fornire consulenza legale e strumenti giuridici, a prezzi calmierati, ai cittadini e ai loro legali per affrontare il grave problema sociale di coloro che si trovano nell’impossibilità di fare fonte ai propri debiti ovvero sono in una situazione di insolvenza e cercano un supporto al fine di dilazionare le somme dovute e abbatterle parzialmente con l’accordo dei creditori o con un provvedimento del giudice.

L’esdebitamento, tramite tre procedure diverse, funziona così. «Poniamo il caso di un imprenditore che abbia 200mila euro di debiti con il fisco più altri 150mila euro e a 50 anni si ritrova con uno stipendio di 1.500 euro. È ovvio che quei soldi non si recupereranno mai perché quel soggetto non sarà mai in grado di far fronte al debito, esattamente come le imprese che falliscono. Con la procedura di esdebitamento il debitore si impegna a saldare parte della somma in base all’attuale reddito e i restanti debiti vengono cancellati, ponendo fine a una situazione di strangolamento debitorio che prima inseguiva l’individuo per anni e anni».

In America lo chiamano “fresh start”, dalla pulizia e dalla reinstallazione delle impostazioni di un computer: una nuova partenza, una nuova vita. Tuttavia non si tratta di un colpo di spugna senza pegno. «La finalità è un’altra: non servono a nessuno persone che lavorano in nero, che non hanno accesso al credito, che non possono nemmeno comprarsi una bicicletta – spiega l’avvocato – Esistono imprese che non hanno il Durc perché non hanno pagato i contributi. Il sistema blocca una parte dell’economia. Non è “ti cancello i debiti”, bensì arrivi a cancellare i tuoi debiti se accetti di intraprendere un percorso rigoroso».

E se il debitore viene meno agli impegni presi? «Le persone poco serie non intraprendono nemmeno un percorso così lungo e impegnativo, lo sappiamo per esperienza: “mollano” al primo colloquio. È quella la scrematura principale di pratiche che nel prosieguo hanno percentuali di successo molto alte: in questi anni sono stati cinque in totale i casi respinti dal giudice. Inoltre sottolineo che è un’occasione che viene data una volta sola; in teoria dopo cinque anni si può accedere di nuovo, ma non ci è mai capitato».

Le grandi imprese seguono la procedura fallimentare. «A presentarsi all’Occ sono consumatori, nuclei familiari, lavoratori autonomi e piccoli imprenditori o ex imprenditori – prosegue Simonazzi – Si tratta di persone che, non riuscendo a far fronte a una situazione debitoria più grande di loro, si rivolgono ai nostri avvocati per un primo colloquio conoscitivo. Se sussistono i requisiti necessari, tocca all’avvocato stendere la relazione che fotografa lo stato dell’arte e che finirà sul tavolo del giudice della Crisi d’Impresa (così si chiama l’ex Sezione Fallimentare). Il percorso, che parte da noi, passa attraverso il tribunale; per 3-4 anni la persona viene monitorata e, se osserva le rate di pagamento, al termine del percorso può chiudere il capitolo».

Esiste un identikit tipo del sovraindebitato. «Per metà sono persone che hanno fatto il mutuo dal 2005 in avanti e, o perché hanno perso il lavoro o perché il mutuo è schizzato alle stelle o perché si sono impoveriti dopo un divorzio, l’abitazione è andata all’asta e l’ex proprietario continua ad arrancare. Molti sono i piccoli imprenditori che hanno chiuso perfino da dieci anni l’attività e che si trascinano 100mila euro di debiti in tasse non pagate, contributi non versati, interessi bancari: una spirale che pare senza fine. Alcuni vengono già con l’avvocato, il quale comprendendo la situazione complicata del proprio assistito lo accompagna all’Occ. Ho visto anche casi di coniugi separati che si sono presentati insieme: nonostante le loro strade si siano divise vogliono affrontare insieme l’iter».

Per accedere allo sportello dell’Occ, situato al terzo piano del tribunale di via Paterlini sede dell’Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia, basta telefonare e prendere appuntamento (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 11, telefono 0522-276351). «Nel giro di una settimana, di solito ogni giovedì, viene fissato un primo colloquio per capire se il singolo ha i requisiti per poter accedere all’esdebitamento». A svolgere il servizio sono una trentina di avvocati selezionati (hanno svolto un corso apposito) che vengono nominati a turno. «Il costo dell’assistenza legale (il tariffario è fissato dal Ministero) è veramente ridotto e contenuto: c’è un po’ di volontariato da parte dei colleghi, questo bisogna sottolinearlo». l