Gazzetta di Reggio

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L’atto compilato male finisce dal giudice Ma l’imputato è cieco

Serena Arbizzi
L’atto compilato male  finisce dal giudice  Ma l’imputato è cieco

Il 48enne colpito da decreto penale di condanna

18 ottobre 2023
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i Serena Arbizzi

Reggio Emilia Il suo caso è finito davanti al giudice: è accusato di aver compilato un atto in modo errato, dichiarando di non avere condanne penali quando, in realtà, ne risulta una a suo carico per guida un stato d’ebbrezza. Tuttavia, l’imputato è non vedente e l’atto non sarebbe stato compilato materialmente da lui.

Un non vedente di 48 anni ha presentato opposizione al decreto penale di condanna, tramite il suo avvocato, Raffaella Pellini.

Il caso si è verificato a Reggio Emilia nel 2018, quando il 48enne ha compilato “un’istanza di assunzione obbligatoria” per centralinista telefonico non vedente.

L’atto era rivolto al dirigente dell’ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna. L’uomo, per completare il modulo di istanza obbligatoria di assunzione, si è avvalso della collaborazione del referente di un’associazione che aiuta i non vedenti, che ha compilato l’atto.

La difesa ha quindi chiesto la revoca del decreto penale di condanna, emesso dal tribunale di Reggio Emilia, durante l’udienza di ieri davanti al giudice Maria La Nave.

Tra le motivazioni che inducono l’avvocato difensore a presentare questa richiesta ci sono gli elementi di assenza di responsabilità invocati dal 48enne. In particolare, dal momento che l’imputato è non vedente - caratteristica che appare anche sul capo d’imputazione - e per redigere la domanda di lavoro si è fatto aiutare da un’associazione che ha compilato il prestampato, non ci sarebbe stato l’intento di dichiarare falsità. Si sarebbe trattato soltanto di un errore e un equivoco. l