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Pressioni e minacce al fratello di Saman perchè ritratti, la procura indaga


	Saman con la madre, ancora latitante
Saman con la madre, ancora latitante

Sotto la lente della procura i messaggi ricevuti dal giovane dal Pakistan in vista dell’udienza di venerdì dove sarà chiamato a testimoniare

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Novellara Un nuovo fascicolo di indagine è stato aperto in procura a Reggio Emilia sul caso dell’omicidio di Saman Abbas. Il focus sono le presunte pressioni e minacce dal Pakistan nei confronti del fratello della ragazza, uccisa a 18 anni per aver detto no a un matrimonio forzato.

Il giovane è testimone chiave dell'accusa contro i familiari imputati – i genitori, due cugini e lo zio –  e sarà chiamato a testimoniare al processo venerdì 27 settembre.

Il fascicolo è aperto contro ignoti e i carabinieri hanno acquisito copia dei messaggi. Il giovane sarebbe rimasto in contatto con la madre (unica latitante) e con altri famigliari in Pakistan, soprattutto dall’estradizione del padre. Avrebbero portato avanti pressioni affinchè ritratti al processo. Ne dà notizia l’Ansa.