Gazzetta di Reggio

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Corso antiviolenza per lo stalker altrimenti rischia il carcere

Ambra Prati
Corso antiviolenza per lo stalker altrimenti rischia il carcere

Zona ceramiche: l’uomo è stato condannato a due anni. Perseguitava due sorelle

26 ottobre 2023
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Ceramiche È stato condannato a due anni – il pm Isabella Chiesi ne ha proposti 2 anni e 4 mesi – il 27enne residente a Modena accusato di stalking aggravato nei confronti di due sorelle. Il gip Andrea Rat ha concesso la sospensione della pena chiesta dalla difesa, subordinata però alla frequentazione di un corso antiviolenza dell’Aul: il 27enne ha dieci mesi di tempo per adempiere al percorso, in caso contrario rischia il carcere.

Si tratta di una sentenza che applica le nuove norme. Riconosciuta inoltre una provvisionale di 5mila euro ciascuna alle due sorelle parti civili, oltre al pagamento delle spese processuali per il condannato.

La vicenda

Quello che era iniziato come un semplice corteggiamento, si era trasformato in un incubo durato oltre un anno per una 27enne e per la sorella 31enne, residenti in un Comune ceramico e professioniste della sanità. Tra lo stalker e una delle ragazze (entrambe le sorelle si sono costituite parte civile tramite l’avvocato Marco Fantini) non c’è mai stata alcuna relazione.

Nel luglio dell’anno scorso la 27enne era stata avvicinata dal coetaneo con il pretesto di un corso per sanitari. Lei aveva rifiutato e lui aveva insistito inviandole, per convincerla ad accettare, regali non desiderati sul posto di lavoro, a Reggio. In sei mesi, da luglio a dicembre 2022, il 27enne le ha fatto recapitare cinque rose rosse, 51 rose fucsia, una borsa e un portafoglio Prada, una felpa rossa con stampa dedicata, un pacco di creme indirizzate alla madre, un altro portafoglio e borsetta Prada indirizzate alla sorella, una torta, 100 biglietti di visita intestati alla sorella (con impressa la foto di quest’ultima recuperata online), una torta decorata con la foto di lei presa dal profilo Facebook, un pacco natalizio di generi alimentari. E nel gennaio 2023 anche una targhetta in vetro con incisione. Regali che la 27enne ha rispedito al mittente perché li riteneva fuori luogo, oltre che inquietanti. Sentendosi respinto lo spasimante ha cambiato atteggiamento e ha iniziato a insultare la 27enne, a svilire le sue capacità professionali, a molestare sorella e madre (le tre donne vivono insieme) con messaggi quotidiani e telefonate anonime a qualsiasi ora del giorno e della notte, a minacciare. «Se io vengo preso in giro da qualcuno ti posso garantire che gli faccio terra bruciata», dice il 27enne all’ex fidanzato di lei. E ancora: «Io so tutti i suoi spostamenti, il mio investigatore privato è dietro a lei, mi può anche denunciare, ma le mie persone sanno cosa fare». La persecuzione si era allargata alla sorella maggiore, tramite la quale il giovane cercava di raggiungere la 27enne che nel frattempo lo aveva bloccato sul telefono e sui social. Anche lei era diventata bersaglio: il 27enne era arrivata a fare segnalazioni fasulle all’ordine professionale di riferimento, provocando agitazione e discredito immotivato. A seguito della doppia denuncia presentata a febbraio dalle sorelle, in marzo il 27enne era stato colpito dalla misura del divieto di avvicinamento, divieto di dimora a Reggio e nel Comune ceramico, divieto di comunicare con le parti offese in qualsiasi modo e obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

Il processo

Nella precedente udienza l’avvocato difensore del giovane, Luca Lugari di Modena, aveva tentato un patteggiamento, ma il procuratore capo Calogero Gaetano Paci (in sostituzione del pm Marco Marano) si era opposto: troppo gravi, reiterate e prolungate nel tempo le condotte dell’imputato e troppo pesanti le ripercussioni psicologiche sulle sorelle. Così, all’imputato era stata negata la richiesta di togliere il braccialetto. Ora la sentenzai.

Soddisfatte ma non troppo le sorelle. «Prendiamo atto della sentenza, la quale appare parzialmente soddisfacente per le parti civili gravemente danneggiate, sia moralmente che psicologicamente, dal reato», ha commentato l’avvocato Fantini. l