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Gelatai speciali dietro al bancone, il sogno di Filippo e Nicole è realtà

Serena Arbizzi
Gelatai speciali dietro al bancone, il sogno di Filippo e Nicole è realtà<br type="_moz" />

Disabile dopo un incidente, il 39enne e la moglie hanno inaugurato Spatolata

29 ottobre 2023
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Reggio Emilia Un luogo nel quale persone che hanno disabilità convivono in armonia con altre normodotate e in cui si può gustare dell’ottimo gelato. Tutto questo è Spatolata, nella centrale via Panciroli, nata da un’idea del 39enne Filippo Bonacini e della moglie Nicole. La coppia si è conosciuta in America, dove Filippo ha lavorato per dieci anni alla filiale californiana della Landi Renzo di Corte Tegge.

Filippo è paraplegico dopo un incidente in moto e, quando ha deciso di dare una svolta alla propria vita ritornando in Italia dagli Stati Uniti, ha pensato bene, insieme a Nicole, assistente sociale, laureata in terapia ricreativa, di aprire un’attività che rappresenta al tempo stesso una bella storia di inclusione contro le barriere. «La nostra intenzione era quella di creare una gelateria in cui persone con disabilità e normodotate potessero convivere in armonia, evitando, così, una ghettizzazione. La scintilla è nata due anni fa, quando io e Nicole abbiamo deciso di fare qualcosa insieme legata al sociale e al cibo: siamo entrambi appassionati di cucina e la prima cosa che ci è venuta in mente è stata la gelateria. Abbiamo iniziato a fare dei corsi. Nicole è riuscita a lavorare in una gelateria durante la nostra permanenza a Firenze. Nel frattempo ho frequentato corsi di specializzazione, ma era complicato trovare una gelateria che avesse laboratorio accessibile sia dal punto di vista degli spazi sia dei macchinari, da qui l’idea di creare un luogo che aprisse le porte anche ad altri ragazzi che volessero mettersi in gioco per sperimentare le proprie capacità come gelatai in un ambiente facilmente accessibile».

«Sono paraplegico da quando ho avuto un incidente in moto – ricorda Filippo –. Le persone intorno a me mi hanno aiutato a riprendermi. Mi sono laureato in economia, poi ho iniziato a lavorare per la Landi Renzo, a Corte Tegge. Ho avuto l’opportunità di vivere un periodo negli Stati Uniti, quando è stata aperta una filiale in California e in America ho anche conosciuto mia moglie. L’esperienza alla Landi è stata veramente ottima: ringrazio la famiglia e l’azienda per l’opportunità, perché non è scontato investire tempo e risorse su persone in difficoltà come ero io. Loro hanno creduto nelle mie potenzialità. Il lavoro andava molto bene ma sentivo che avevo nostalgia di casa: ho capito che se non fossi tornato in quel momento non sarei tornato mai più. Fortunatamente mia moglie mi ha appoggiato e abbiamo deciso di fare qualcosa per noi».

Così, il desiderio di Filippo di aprire un locale nel cuore di Reggio Emilia è divenuto realtà. «Io e Nicole ci siamo messi a cercare un luogo che fosse accessibile, cosa non facilissima e che potesse andare bene sotto tutti i punti di vista, in una posizione di passaggio – continua Filippo Bonacini –. Quando abbiamo visto questo locale ci siamo da subito innamorati. Il proprietario, Andrea Rabitti, si è rivelato molto disponibile, e ci ha aiutati nella ristrutturazione. Lo ringrazio per la disponibilità e la pazienza. È stato uno sforzo collettivo ma visto il risultato ne è valsa la pena. Il nostro staff è composto da me, da Nicole, da Matteo, un ragazzo che ha una forma di autismo ed è bravissimo nella parte vendita, e da Alex. Ll’ho conosciuto tramite Gast onlus che promuove attività sportive per ragazzi con disabilità. E speriamo di poter dare altre opportunità a ragazzi come lui. Dobbiamo menzionare anche la cooperativa L’Ovile che ci ha mostrato come funziona il mondo della cooperazione e della disabilità a Reggio. E la coop sociale Cores».

Per l’inaugurazione, avvenuta nei giorni scorsi, Spatolata ha ricevuto un messaggio speciale: quello del campione olimpico di nuoto Massimiliano Rosolino. «Ho un passato come nuotatore – conclude Filippo –. Sono stato dapprima pallanuotista e ho partecipato alle Paralimpiadi di Pechino. Ho avuto così modo di conoscere altri atleti». l