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«Il turismo non decolla? Valorizziamo il Tricolore»

«Il turismo non decolla? Valorizziamo il Tricolore»

Presentata un’interpellanza civica: problemi e proposte 

01 novembre 2023
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Reggio Emilia Perché il turismo a Reggio non decolla? Per provare a rispondere a questa domanda annosa è stata presentata in Sala Tricolore un’interpellanza civica da un’addetta ai lavori: Manuela Cocchi, accompagnatrice turistica.

La premessa: «Per la mia esperienza personale e diretta sono solita portare gruppi di turisti nella Food Valley. Ebbene, agenzie e tour operator propongono itinerari che toccano sempre le città di Bologna, Modena e si salta a Parma. Reggio viene palesemente saltata dai flussi turistici che attraversano l’Emilia centrale». «Serve in primo luogo – spiega Cocchi – consapevolezza di ciò che abbiamo, penso subito al Tricolore, e non ragionare per eventi a spot. Soprattutto serve rapidità di risposta: i turisti oggi prenotano itinerari brevi o visite guidate su piattaforme online e talvolta improvvisano. Le attrattività reggiane sono invece sempre da verificare e prenotare con diversi giorni di anticipo. Abbiamo il più grande potenziale storico e culturale della nazione in casa e non lo sfruttiamo. La nostra bandiera è icona del Made In Italy: all’estero su qualsiasi packaging di prodotti italiani c’è il Tricolore. In quanti sanno che il Tricolore è nato a Reggio Emilia? Non lo promuoviamo abbastanza». Se è vero che il Museo del Tricolore è d’interesse anche per il turismo business, «peccato – sottolinea Cocchi – che gli orari siano incompatibili con le esigenze lavorative».

E ancora: «Perché non rendiamo lo Iat di Via Farini punto di partenza di tour di visita alla città? Ad esempio a Verona nei giorni prestabiliti e sempre nel weekend e a orari fissi parte un walking tour della città: basta recarsi allo Iat all’orario prestabilito, si paga un biglietto di 20-25 euro sul posto e si parte per 2 ore di visita guidata». Per quanto riguarda la Rcf Arena «perché eventi e concerti non vengono sfruttati nel loro pieno potenziale dato che abbiamo già gente qui in città? Perché non creare una card che dia loro convenzioni in centro o creare navette gratuite?». E infine un aspetto «sul quale le istituzioni potrebbero collaborare e agire in modo più incisivo: rendere la città viva, con bar e ristoranti aperti, magari con incentivi che diano ai privati uno slancio per vivacizzare il nostro centro che in giornate “normali” senza eventi e soprattutto la domenica risulta deserto. Si fatica anche a trovare qualcosa di aperto per prendere un caffè...».l

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