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Svitlana e la sua lotta per l’Ucraina «Faccio reti mimetiche per il fronte»

Svitlana e la sua lotta per l’Ucraina  «Faccio reti mimetiche per il fronte»

Da Barcaccia di San Polo la donna dà il suo contributo alla resistenza

08 novembre 2023
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i Daniela Aliu

San Polo Gli ucraini che vivono lontani dal loro Paese stanno sostenendo, come possono, lo sforzo bellico contro la soverchiante macchina da guerra russa, che dal febbraio 2022 ha scatenato una violenta aggressione contro Kiev.

A Barcaccia di San Polo, Svitlana Tymoshenko, da anni residente in Italia, fa la sua parte realizzando reti mimetiche per l’esercito ucraino.

«Ho un figlio che vive lì e un fratello arruolato nell’esercito dall’inizio della guerra. Per noi, la difesa del nostro territorio è un obiettivo primario. Vogliamo tornare liberi a casa nostra. Preghiamo per un’Ucraina libera».

A condividere il suo impegno ci sono altre connazionali residenti nella nostra provincia.

Tymoshenko, che è stata tra le prime a rendersi disponibile per questa missione, di reti mimetiche ne ha già fatte tantissime e non ha intenzione di fermarsi.

«L’idea è partita dalla comunità di Reggio Emilia, che subito allo scoppio della guerra si è mobilitata per raccogliere ogni genere di viveri da spedire a chi ne aveva bisogno – racconta la donna –. Io mi sono resa disponibile a realizzare qualcosa con le mie mani per aiutare il mio Paese, che purtroppo versa in una situazione economica disastrosa a causa dell’aggressione. Così, in una stanza di casa, ho iniziato costruire reti mimetiche necessarie per le forze armate. Al fronte, prima di ogni attacco russo, lo spazio viene controllato dall’altro dai droni, che sorvegliano i punti critici. Grazie al materiale mimetico, i nostri militari possono coprire e mascherare le loro postazioni, i pezzi d’artiglieria e vari armamenti pesanti».

Il conflitto in corso alle porte dell’Europa ha fatto registrare un’escalation nell’utilizzo dei droni su vasta scala da entrambe le parti. Pertanto, rendersi invisibili il più possibile, è diventato decisivo per sopravvivere e avere chance di vittoria.

Una decina di donne ucraine residenti nel Reggiano si aiutano a vicenda nella costruzione di coperture di svariate dimensioni, capaci di occultare anche un carro armato intero.

Si tratta di un lavoro faticoso, che costa tempo e tanta pazienza, ma che Svitlana e le altre portano avanti senza risparmiarsi oramai dagli inizi dell’aggressione di Mosca. «La rete è costituita da una base di nylon verde, sopra la quale si legano nastri di tessuto colorato che vengono ricavati da lenzuola o tovaglie usate. Le reti le facciano delle dimensioni che ci vengono richieste e le spediamo in Ucraina grazie agli autisti dei furgoni che fanno la spola con l’Italia. Tutto quello che facciamo, lo facciamo con il cuore per la nostra libertà».

Dal febbraio 2022, i cittadini di Kiev che vivono fuori dai confini nazionali si sono dati da fare per spedire denaro, medicinali, viveri e materiale utile per la popolazione e i militari. Questo impegno continua a distanza di mesi dallo scoppio del conflitto, che sta costando decine di migliaia di morti ad entrambe le parti in lotta e di cui purtroppo non si intravede una fine imminente.l

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