Via Paradisi, lettera a Elly Schlein: «Venga qui a evitare gli sfratti»
Appello di 60 reggiani alla segretaria Pd contro “902 abitare solidale”
Reggio Emilia Dal comitato di via Paradisi sembrano essere all’oscuro. Ma la lettera è stata indirizzata alla segretaria Pd, Elly Schlein, chiamata direttamente in causa per fermare il discusso progetto. Torna sotto i riflettori il progetto “902 abitare solidale” che prevede la riqualificazione del quadrante a est della stazione, con la realizzazione di 148 abitazioni di edilizia residenziale sociale e pubblica (Ers ed Erp) e dotazioni che ruotano intorno a sport, aree verdi e servizi.
Un intervento da 16,9 milioni (di cui 8,9 messi del Comune e 5,5 chiesti alla Regione) molto discusso, a causa degli espropri previsti in due palazzine di via Paradisi, che saranno demolite per realizzare nuovi alloggi. Ora una sessantina di cittadini – fra i quali solo una minima parte sembrerebbe risiedere nelle palazzine in questione – hanno deciso di scrivere alla segretaria nazionale Pd, Elly Schlein, proponendo la stazione come tappa del suo «autunno d’impegno e partecipazione» e invitandola «per una visita guidata». I firmatari lamentano che «il Comune e una multiutility quotata in borsa (Iren, ndr) sono impegnati in progetti faraonici di trasformazione non condivisa della città, tanto da produrre continuamente comitati di cittadini esasperati che non nutrono alcuna speranza ma non si rassegnano». Secondo i cittadini vengono prese «decisioni inappellabili che sono comunicate in modo trionfalistico solo attraverso i media» ed è stato così «che gli abitanti dei civici 6-8-10-12-14-16 di via Paradisi, alloggiati in zona stazione, con il progetto hanno appreso che saranno espropriati della loro casa e attività e allontanati da zone appetibili destinate a un’operazione di gentrificazione». I firmatari continuano ricordando che «mentre 400 appartamenti pubblici sono vuoti da anni in attesa di ristrutturazione, si vogliono espropriare (peraltro con risarcimenti inadeguati) 140 abitazioni in buone condizioni, abitate da quote di popolazione considerate non di pregio». Poi allargano l’orizzonte al Tecnopolo e alla Rcf Arena che, scrivono, «non possono confinare con lavoratori migranti che escono presto la mattina e rientrano tardi la sera». I cittadini puntano il dito non solo contro l’assessore alla Casa, Lanfranco De Franco (principale sostenitore di Schlein a Reggio, di cui è fedelissimo della prima ora), ma anche contro la stessa segretaria Pd. «Su questo progetto escludente – dicono – c’è la sua firma segretaria Schlein, perché, come vicepresidente della Regione, la sua delega al Welfare comprendeva le politiche abitative. Abbiamo calcolato che con la stessa cifra si potrebbe riqualificare un intero isolato». Nella «nostra regione lei non è all’opposizione, dunque può agire o sfuggire, ma aprire un cantiere democratico potrebbe offrirle la straordinaria opportunità di riqualificare un pezzo di città e in contemporanea iniziare l’attesa opera di rigenerazione del Pd». Ai firmatari replica proprio De Franco: «Il progetto rappresenta una risposta strutturale ai problemi che da anni affliggono quella zona, incidendo sulla qualità delle vita e dell’abitare di migliaia di persone in situazione di importante disagio, in condomini spesso afflitti da debiti ingenti che ne rendono impossibile una gestione ordinata».
Per De Franco, «il Comune in questi tre anni e mezzo ha svolto innumerevoli incontri privati e assemblee pubbliche che hanno visto la partecipazione dei cittadini cogliendo il favore della maggioranza dei proprietari e residenti coinvolti. Nessuna esclusione quindi, comune e abitanti hanno trovato insieme una soluzione condivisa per permettere a chi oggi abita in via Turri e vuole rimanerci di poterlo fare. Il progetto ha vinto i bandi Piers (emanato dalla Regione), Pinqua del Governo nell'ambito del Pnrr e più recentemente ha avuto il riconoscimento, unico in Italia, di una linea di finanziamento dalla Banca del Consiglio d'Europa proprio per la valenza sociale della proposta». E infine: «Dispiace che venga chiamata in causa Elly Schlein, che da amministratrice della nostra Regione ha messo a disposizione dei Comuni risorse importanti per il recupero delle case popolari vuote, che grazie a questi fondi straordinari sono state centinaia a Reggio negli ultimi tre anni e circa duemila in Emilia-Romagna. Come sempre rimaniamo disponibili a un confronto con le persone interessate per capire come minimizzare i disagi che una riqualificazione così importante può comportare». l
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