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Il calcio piange Celso Menozzi, un faro per quasi mezzo secolo

Giuseppe Galli
Il calcio piange Celso Menozzi, un faro per quasi mezzo secolo

Il consigliere regionale e delegato provinciale della Figc è morto a 76 anni I funerali si svolgeranno oggi alle 14.30 nella chiesa di Pieve Modolena

09 novembre 2023
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Reggio Emilia Il calcio reggiano e dell’Emilia Romagna, e lo sport in generale, sono in lutto per la morte di Celso Menozzi. Da qualche tempo era ricoverato in ospedale, dove si è spento nella giornata di mercoledì. Aveva 76 anni e dal luglio del 2022 era il delegato provinciale di Reggio Emilia della Figc mentre dal 2010, quando subentrò al compianto Franco Ferretti, era stato scelto dalle società reggiane come consigliere regionale della Figc dell’Emilia Romagna e per quasi un decennio, dal 2012 al 2020, ha ricoperto anche il ruolo di vicepresidente regionale.

Da mezzo secolo, dal lontano 1974, Celso Menozzi si impegnava nel calcio reggiano: ha cominciato creando il settore giovanile dell’allora Us Pieve e ha proseguito sempre nella compagine reggiana, che nel tempo ha assunto denominazioni diverse (prima PieveLandi e poi Sporting Pievecella) ma, come amava ripetere lo stesso Celso definendosi una “bandiera”, «sono sempre stato monogamo, in tutti i sensi».

Menozzi faceva parte di quella generazione di dirigenti che, quando si manifestava un problema, si rimboccava le maniche e lo andava a risolvere personalmente, con l’aiuto di tutti coloro che davano una mano.

E così ha fatto anche negli ultimi 13 anni quando, passato a un incarico federale, ha messo le proprie capacità, l’esperienza e un innato spirito altruistico al servizio di tutte le società reggiane e della regione Emilia Romagna. Quando c’era bisogno di un consiglio, di dare una mano, di essere presenti, Menozzi non mancava mai.

Nel luglio dello scorso anno Menozzi aveva assunto l’incarico di delegato provinciale della Figc: un ruolo che non condierava un “premio alla carriera” ma che aveva accettato con soddisfazione, sempre all’insegna di quello spirito di servizio che ha contraddistinto il suo mezzo secolo dedicato al calcio.

Avendo trascorso la sua vita al servizio del movimento, il suo unico pensiero e obiettivo era cercare di rendere meno faticoso il lavoro gravoso che le società compiono ogni giorno. Menozzi ha continuato a lavorare al fianco delle società, come ha sempre fatto, mantenendo sempre i piedi per terra. Umiltà, servizio e condivisione sono state le tre parole chiave del suo breve mandato.

Celso Menozzi lascia la moglie Silvia, il figlio Davide, la nuora Barbara, gli adorati nipoti Matteo, Maia e Margherita e tutti i parenti.

Il funerale del dirigente federale si svolgerà oggi pomeriggio partendo alle ore 14.15 dall’obitorio dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia – dove è stata allestita la camera ardente e dove ieri pomeriggio tantissime persone si sono recate per rendergli omaggio –, per la chiesa parrocchiale di Pieve Modolena, dove verrà celebrato il rito funebre. Al termine della cerimonia, il feretro verrà trasportato al cimitero Nuovo di Ciìoviolo, in attesa della cremazione. La famiglia, che «porge un sentito ringraziamento al personale dei reparti di oncologia del Core e di pneumologia dell’ospedale Santa Maria Nuova per le premurose cure prestate» chiede non fiori ma eventuali offerte alla Medicina oncologica dell’ospedale reggiano.

Anche il deputato reggiano del Pd, l’onorevole Andrea Rossi, interviene per commentare la scomparsa di Celso Menozzi: «Il mondo dello sport reggiano – scrive Rossi – piange un dirigente che era un punto di riferimento autentico per le politiche calcistiche del nostro territorio. Ho avuto la fortuna di conoscere Celso ben prima del rapporto che in seguito abbiamo rafforzato per ragioni istituzionali nei rispettivi ruoli, e posso dire di aver conosciuto una persona realmente figlia della nostra terra, portatore di una passione autentica e una visione educativa e cooperativa dello sport solidale. Porterò sempre con me un caro ricordo, una persona sempre disponibile e pronta ad accogliere le sfide che soprattutto negli ultimi anni abbiamo dovuto affrontare nel mondo sportivo. Alla cara moglie Silvia, al figlio e famiglia giungano le mie più sincere e sentite condoglianze». l