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«La candidatura civica è la migliore a patto che non sia protagonismo»

Serena Arbizzi
«La candidatura civica è la migliore a patto che non sia protagonismo»

L’analisi del coordinatore provinciale di Forza Italia Nicolini per il 2024

10 novembre 2023
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Reggio Emilia «Da architetto mi sento di commentare che più che le elezioni amministrative, queste sembrano il rinnovo dell’Ordine degli avvocati».

Il coordinatore di Forza Italia Gianluca Nicolini esordisce con una nota di colore nel dibattito per la scelta del candidato a sindaco, in vista del voto del 2024. Anche il partito fondato da Silvio Berlusconi, così come Fratelli d’Italia, si prepara al congresso provinciale, che si terrà a dicembre, non appena verrà chiuso il tesseramento. «È il percorso iniziato dopo la morte di Berlusconi – spiega Nicolini –. Il tesseramento è stato rilanciato fino al 31 ottobre. Tanti giovani si sono affacciati per la prima volta alla tessera di Forza Italia: ci sono anche sedicenni. Il partito si muove con rinnovato slancio, tenendo come filo conduttore l’idea liberale della politica, come servizio ai cittadini. Sono disponibile al rinnovo come coordinatore provinciale di un partito che ricopre importanza: se oggi Meloni è presidente del consiglio è perché Berlusconi ha realizzato il Centrodestra, con Lega e Alleanza Nazionale».

Venendo alle possibili candidature, «Forza Italia avrebbe un suo naturale esponente per la candidatura a sindaco nel consigliere capogruppo Claudio Bassi, a sua volta avvocato, peraltro – aggiunge il coordinatore provinciale degli Azzurri –. Bassi avrebbe tutte le carte in regola per rappresentare il Centrodestra. Potremmo menzionare anche Benedetta Fiorini: ogni partito di Centrodestra ha persone capaci che sarebbero all’altezza del ruolo. Tuttavia, mi ritrovo perfettamente nelle parole di Giuseppe Pagliani: l’opzione civica noi l’abbiamo sempre sostenuta. A Correggio lo abbiamo fatto, mentre non fu possibile a Reggio nel 2019, perché l’allora segretario della Lega impose un candidato di bandiera che ebbe il pregio di arrivare al ballottagio, ma molto distante da Vecchi».

Nicolini sostiene il modello Guazzaloca, l’ex sindaco di Bologna, l’unico di Centrodestra a ricoprire questa carica nella città felsinea. «I nomi sulla scena dimostrano che la società civile reggiana ha capito che a Reggio si può vincere, anche per colpa del malgoverno della sinistra – rimarca –. Non possiamo che essere soddisfatti di questo. I tre coordinatori dei partiti di Centrodestra, da mesi, si sono messi al lavoro, in modo umile, talvolta facendo anche passi di lato. Io sostengo il modello Guazzaloca, ma perché questi si realizzi ci deve essere grande chiarezza: il civismo per noi è elemento naturale, ma deve fare una scelta di campo netta. Giovanni Tarquini, per come si sta muovendo, è molto più vicino a noi rispetto a quanto accaduto con un’altra ipotesi sul tavolo (il riferimento è a Nino Giordano Ruffini, ndr). Bene il civismo attivo, ma che non sia sinonimo di protagonismo o di tentativo di fare la stampella esterna. E mi fa piacere, leggere che Vinci, il maggior esponente politico reggiano, ora abbia aperto all’ipotesi di una civica guidata da Tarquini, rispetto al passato. Aggiungo che i voti del Centrodestra oscillano tra il 30 e il 35 per cento: chiaro che va ampliato il bacino di convergenze legato a nomi e programmi».

Tra i temi sollevati dalla possibile candidatura di Tarquini, c’è il suo incarico di difensore del sindaco Andrea Carletti (Pd) nel processo “Angeli e demoni”. «Dal mio punto di vista di garantista di natura e liberale questo è un valore aggiunto e non un problema», sottolinea Nicolini. l