Gazzetta di Reggio

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Pieve gremita per l’addio a Celso Menozzi «Un uomo colto ed educato, ci mancherai»

Nicolò Valli
Pieve gremita per l’addio a Celso Menozzi «Un uomo colto ed educato, ci mancherai»

L’ultimo saluto al dirigente reggiano

10 novembre 2023
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Reggio Emilia «Celso Menozzi parlava anche senza aprire bocca, era un uomo molto educato e rispettoso e vedere tutta questa gente riunita per l’ultimo saluto testimonia quanto bene ha fatto nella sua vita. Fa strano vedere il parcheggio della parrocchia pieno di macchine, proprio come uno di quegli eventi sportivi che organizzava, ma il vicino campo sportivo vuoto in segno di rispetto». Un’omelia semplice ma che ha lasciato il segno, quella per il funerale di Celso Menozzi. Ieri pomeriggio, nella chiesa di Pieve Modolena, regnava il silenzio. Un silenzio composto, proprio come era lui, ma allo stesso tempo animato da tantissima gente che ha voluto essere presente per l’ultimo viaggio del punto di riferimento del calcio di base a Reggio Emilia. Celso se n’è andato all’età di 76 anni e gran parte della sua vita l’ha dedicata al mondo del pallone a livello dilettantistico. Prima come allenatore a Pieve Modolena, poi come dirigente e responsabile quindi come vertice Figc. Con pazienza, rispetto del prossimo e senza mai lasciarsi andare a sfoghi peraltro giustificabili quando si è sotto pressione.

«Chiama Celso, sentiamo da Celso» si sono sempre detti i dirigenti in questi anni ogni volta che sopraggiungeva un problema. Gli riconoscevano competenza e disponibilità senza mai approfittarsene. Anche per questo motivo ieri erano in tanti a dirgli «grazie», da Alberto Arati a Stefano Vezzani, da Dario Morello a Giancarlo Bruini. Amici e colleghi che con Menozzi hanno condiviso una grande passione: quella del calcio. «Mio padre non guardava mai le partite di serie A e Champions League – ha detto commosso il figlio Davide – per lui il calcio era quello delle parrocchie, e così ha provato a fare finché ha potuto. Quando da piccolo militavo nella squadra del paese ero arrabbiato ogni volta che perdevamo, ma lui mi ha insegnato i veri valori dello sport dicendomi che dovevo stringere la mano agli avversari».

Don Gianni Manfredini ha quindi elogiato l’uomo, splendido marito e padre di famiglia oltre che nonno di Matteo, Maia e Margherita: «Quando arrivai a Pieve mi recai a casa delle famiglie per la benedizione pasquale e conobbi ovviamente anche Celso e l’amata Silvia – le sue parole – non è mai stato un uomo particolarmente di fede cristiana, ma mi colpì la sua vasta biblioteca con volumi di ogni genere». Il presidente del Crer Simone Alberici ha parlato di “esempio”, quello che è stato per lui e per tanti esponenti della Figc e delle società. A tal proposito, nella giornata di ieri anche Montecchio e Progetto Aurora si sono unite ai messaggi di cordoglio.

Dopo la cerimonia, la salma è stata trasportata a Coviolo per la cremazione.