Gazzetta di Reggio

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I 10 anni della Mediopadana «Sempre più utenti da fuori»

Evaristo Sparvieri
I 10 anni della Mediopadana «Sempre più utenti da fuori»

Il vicesindaco Pratissoli: «Circa 1,7 milioni di passeggeri all’anno»

11 novembre 2023
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Reggio Emilia «Si è allargato in maniera significativa il bacino di provenienza extra provinciale degli utenti, dando così significato alla visione originale di una stazione a servizio dell’intera area Mediopadana: gli utilizzatori provenienti da fuori provincia sono ormai stabilmente sopra il 40%, di cui il 18% da Modena, il 12% da Parma e il 5% da Mantova e Cremona. Ed è forse questo aspetto, anche per il futuro, uno dei più interessanti su cui investire, ovvero il potenziamento dell’accessibilità e il riconoscimento della Mediopadana da parte dell’intera area vasta». Così il vicesindaco, Alex Pratissoli, delinea un bilancio della Mediopadana in vista del convegno “Idee in movimento. 10 anni di Stazione Av Mediopadana”, che si tiene martedì dalle 18.30, alla Sala Verdi del teatro Ariosto. Un appuntamento per celebrare i dieci anni del gioiello di Mancasale firmato Calatrava, ormai uno dei simboli della città, che cade fra l’altro proprio mentre nelle vicine Parma e Modena tiene banco la polemica per la riduzione di fermate Av che prenderà il via dal 10 dicembre, facendo infuriare non poco gli amministratori locali dei due territori.

«Dieci anni fa inauguravamo una infrastruttura visionaria – afferma Pratissoli – una porta di ingresso privilegiata al contesto di area vasta e ai principali bacini metropolitani italiani. Lo facevamo con solo 8 coppie di treni, poche centinaia di passeggeri e 400 parcheggi proporzionati all’aspettativa di crescita della stazione. Questi anni ci hanno restituito, invece, una storia di enorme successo».

Vicesindaco, partiamo dai numeri: come è cambiata la stazione Av in questi anni?

«Oggi abbiamo quasi 90 treni aumentati del 50% negli ultimi 5 anni e 4.700 passeggeri al giorno pari a 1,7 milioni all’anno, cresciuti del 34% rispetto al 2022 e del 20% rispetto al periodo pre-covid, superando anche alcune perplessità maturate nella fase di lockdown sulla tenuta, nel tempo, di una infrastruttura come l’Alta Velocità. A fronte, infatti, di una riduzione, in termini percentuali, dell’utilizzo della stazione per viaggi di lavoro che rappresentano comunque ancora il 56% del totale, si registra una straordinaria crescita per turismo e tempo libero che corrisponde a quasi il 20%, aumentato del 6% rispetto al periodo pre-covid».

Originariamente veniva considerata una cattedrale nel deserto. Il tema non resta l’assenza di collegamenti?

«Con riferimento al modo usato per raggiungere la stazione da parte dei reggiani cala, un poco sotto il 60%, il mezzo privato, in netta riduzione di quasi 10 punti rispetto al periodo pre-covid, a favore dei taxi e soprattutto del trasporto pubblico locale, che incide per oltre il 20%. Mentre, ovviamente, per gli utenti non reggiani, il mezzo di gran lunga più utilizzato è quello dell’auto. Si conferma, poi, una prevalenza di spostamenti outbound, ovvero in uscita dal territorio, per oltre il 70%, favorita dall’elevato grado di accessibilità della stazione».

Quali sono i principali progetti realizzati e in corso?

«La crescita registrata in questi anni è il risultato di una chiara strategia finalizzata al potenziamento dei servizi e della accessibilità per renderla ancora più attrattiva e funzionale alle necessità dei passeggeri e del territorio. Negli ultimi cinque anni il Comune, Rfi, il Mit e i privati hanno investito nella stazione oltre 27 milioni di euro: per portare la dotazione di parcheggi alla sua configurazione definitiva, ovvero 2.400 posti auto sicuri e controllati; realizzare una nuova hall di ingresso sul lato est con scale mobili ed ascensori che verrà inaugurata all’inizio del prossimo anno; infine, riqualificare gli ambienti presenti nel sotto-viadotto, su circa 3.700 metri quadri, destinati ad ospitare nuovi servizi per gli utenti come un bar-ristorante, il noleggio auto, luoghi di incontro per lavoro, il trasferimento della farmacia temporaneamente collocata all’esterno della struttura, un parcheggio coperto per le biciclette oltre a servizi per il territorio pensati come vetrina delle eccellenze del settore produttivo e culturale dell’Area vasta. La stazione, grazie agli investimenti realizzati e quelli in corso, ha fatto dunque un ulteriore salto di qualità in funzionalità ed attrattività, confermandosi come il principale asset in grado di contribuire in maniera determinante alle performance del territorio».

Le sfide per il futuro?

«Per confermare il primato della Stazione Av Mediopadana occorre rilanciare continuamente la sfida originale che portò ad individuare a Reggio una fermata in linea dell’Av a servizio non solo della nostra città, ma dell’intero bacino mediopadano. Se i primi dieci anni sono stati fondamentali per accrescerne la funzionalità, i prossimi devono esserlo per la sua accessibilità. Il nome della stazione, Mediopadana, deve cioè diventare il senso dell’urgenza per i futuri investimenti, aumentandone il riconoscimento nell’area vasta con l’obiettivo di potenziarne i collegamenti».

Ci sono idee su come fare?

«A tal scopo verrà attivata la nuova linea minubù che collegherà la Mediopadana con la stazione centrale e il centro storico incrementando sia l’accessibilità alla città per i turisti sia l’interscambio fra le linee ferroviarie regionali e nazionali e quella dell’Alta Velocità. In conclusione, una tale strategia di sviluppo è coerente con la visione originale, ancora attuale, che individuava nella stazione Av la modalità più veloce, sostenibile, e accessibile per collegare il nostro territorio ai principali centri economici, culturali e amministrativi italiani ed europei garantendo ricadute positive sulla città in termini di investimenti, attrattività turistica e di capitale umano e promozione delle eccellenze».