Interrogatori dello zio fuori dal processo: «Violazione che pregiudica l’istruttoria»
Le dure parole della Corte d’Assise che sancisce l’inutilizzabilità delle parole di Danish per vizio procedurale
Novellara L’esclusione dei due interrogatori con cui lo zio di Saman, Danish Hasnain, colloca sul luogo del delitto tutti gli imputati e racconta dell’occultamento del cadavere della nipote è un duro colpo all’accusa. Ma non solo. «La violazione ha pregiudicato l’attività istruttoria, privando la Corte di elementi conoscitivi e dichiarativi di rilevanza potenzialmente notevole e di cui sarebbe dovuto essere per legge l’unica destinataria». Usa queste parole la presidente della Corte d’Assise Cristina Beretti nell’ordinanza – firmata da lei e dai giudici che la compongono – con cui ha escluso i due interrogatori di Danish Hasnain davanti ai pubblici ministeri Calogero Gaetano Paci e Laura Galli, quello del 3 novembre 2022 e quello del 10 marzo di quest’anno. A questo punto del dibattimento, è un colpo di scena che porta a chiedersi quanto peserà sulla sentenza. I due interrogatori sono stati cruciali almeno per due ragioni: grazie alla collaborazione di Danish Hasnain, il cadavere di Saman è stato ritrovato, un anno e mezzo dopo l’omicidio, sepolto a notevole profondità – ragione per cui le ricerche, seppure accuratissime, non avevano dato esito – nel fondo di un casolare diroccato non lontano dalla casa degli Abbas, in via Colombo. L’altra ragione è che in quegli interrogatori lo zio di Saman descrive rapporti tra i componenti della famiglia, conflitti e questioni. In quello del 3 novembre 2022 – quando ancora il difensore era l’avvocato Domenico Noris Bucchi – davanti alla pm Galli e al procuratore capo Paci si dice pronto a fornire tutte le indicazioni per il ritrovamento del cadavere della nipote, se la moglie – che ha sposato non tramite matrimonio combinato – verrà messa al sicuro, poiché teme per la sua vita, sostenendo che il fratello Shabbar sarebbe stato pronto a tutto, anche a farle del male, e racconta di come la moglie insegnante avesse ricevuto minacce, avvicinata da sconosciuti mentre si recava al lavoro. Lo zio a processo si è sottratto all’esame, rilasciando solo dichiarazioni spontanee. Che sono state di tenore decisamente diverso rispetto ai due interrogatori non più utilizzabili.