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Svegliati dai ladri in piena notte riescono ad “arrestare” uno dei due

Nicolò Valli

	Mohamed Elazab (a destra) e il coinquilino



	 
Mohamed Elazab (a destra) e il coinquilino  

Il colpo in via Ponte Besolario, rocambolesco inseguimento in centro

14 novembre 2023
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Reggio Emilia Stava dormendo nel letto della sua abitazione di via Ponte Besolario, a pochi passi da Piazza Fontanesi, nel cuore di Reggio, quando è stato svegliato dalle urla del coinquilino. «Alzati, presto: c’è un ladro in casa», il rumoroso avvertimento.

Erano le 23 di domenica sera e Mohamed Elazab, 23enne di origine egiziane e da diversi anni in Italia, non ha perso tempo. In pigiama, si è riversato all’esterno della sua abitazione – dove nel frattempo il malvivente era già stato fermato dal coinquilino con l’aiuto di alcuni passanti – chiamando i carabinieri ed attendendo il loro immediato arrivo.

Un’esperienza che si è conclusa nel migliore dei modi, ma che sicuramente ha turbato i protagonisti di una notte rocambolesca.

«Mi sveglio sempre alle sei per andare in cantiere a lavorare ed è per questo che la sera sono solito andare a letto presto– ci dice Mohamed il giorno dopo –. Il mio amico è uscito per andare a comprare le sigarette alla macchinetta del vicino tabacchino e ha lasciato la porta socchiusa. In quel momento sono arrivate due persone davanti a casa nostra, uno dei quali in bicicletta. Quando il mio amico è tornato mi ha dato la sveglia urlando e ho subito realizzato cosa stesse succedendo».

Il giovane Mohamed entra quindi nel vivo della storia, che riporta alla ribalta il tema della delinquenza in centro storico: «Il complice aspettava all’esterno sul nostro monopattino, che ci ha sottratto, ed è per questo che è riuscito a fuggire con alcune scarpe che gli aveva consegnato il socio. L’altro, invece, era all’interno di casa mia: stava rovistando nella mia scarpiera ed era intento a prendere la bicicletta elettrica. Quella in suo possesso, con cui molto probabilmente è arrivato davanti a casa nostra, è infatti rimasta qua. Una volta scoperto l’uomo, che ci ha risposto in arabo, è scappato a piedi verso via della Croce Bianca ma è stato raggiunto dal mio amico e, con l’aiuto di alcuni passanti, fermato. Abbiamo quindi chiamato i carabinieri che sono arrivati sul posto in un minuto, riconsegnandoci quello che era di nostra proprietà».

Mohamed ci fa entrare in casa e, nell’area cucina dell’appartamento, si nota immediatamente la bicicletta da passeggio lasciata “in loco” dal malvivente.

«Menomale che era legata– dice– altrimenti sarebbe potuto scappare anche lui. Per fortuna diverse scarpe sono ritornate in nostro possesso, così come la bicicletta elettrica».

In attesa che anche l’altro delinquente possa essere identificato, il suo sentimento non è di odio e vendetta, quanto di rabbia: «Siamo rimasti in caserma sino a notte fonda e così stamattina (ieri, ndr). Non sono riuscito a recarmi a Parma dove abbiamo il cantiere per lavorare. Nel nostro bidone dell’immondizia abbiamo trovato anche cose che dimostrano la poca serietà di questo persone». Il riferimento è a un flacone di metadone. Il ladro, una volta colto in flagranza, ha accusato dolori per le contusioni derivate dalla colluttazione con chi l’ha fermato.

Condotto al pronto soccorso per accertamenti, è stato dimesso con una prognosi di cinque giorni. Una versione che il ragazzo egiziano tiene a smentire: «Nessuno gli ha fatto del male, si è inventato tutto».

Mohamed Elazab è da 13 anni in Italia e attende i documenti per diventare a tutti gli effetti un nostro connazionale, anche se la nostra lingua la parla fluentemente da tempo. Il legame con l’Emilia, che l’ha accolto e gli sta dando un tetto e un lavoro, è già molto forte.

«Mi trovo veramente bene a Reggio Emilia, per certi versi mi sento già italiano. L’episodio? Vivo in via Ponte Besolario da cinque anni e una cosa del genere non mi era mai capitata. Questa è una zona tranquilla dove si vive molto bene. Una domanda, però, sorge spontanea: noi siamo giovani e abbiamo reagito prontamente, io tra l’altro ho anche il sonno leggero. Ma – conclude – cosa sarebbe successo se fosse capitato a una donna con un bambino?». l