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Le sfide per lo sviluppo: «Servono il nuovo casello e la bretella in tangenziale»

Evaristo Sparvieri
Le sfide per lo sviluppo: «Servono il nuovo casello e la bretella in tangenziale»

Reggio Emilia, il piano previsto dal ministero, Rfi, Comune e Regione

16 novembre 2023
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Reggio Emilia Un nuovo casello Reggio est, molto simile al Nodo Mediopadano per il quale da tempo il Comune spinge invano sulla società Autostrade, e una nuova “bretella” che colleghi la tangenziale alla stazione Av passando alle spalle di stadio e Petali, «consentendo una maggiore accessibilità anche in concomitanza degli eventi sportivi e lo “scarico” di via Gramsci che, di fatto, oggi è l’unica arteria su cui confluisce tutto il traffico automobilistico». Non solo investimenti privati. Anche quelli pubblici. Sono le infrastrutture auspicate da Terminal One per un ulteriore sviluppo della Mediopadana: un piano genericamente previsto anche nell’accordo di Programma sottoscritto il 13 aprile 2022 fra Ministero delle Infrastrutture, Regione, Comune e Rfi, dove le diverse realtà si sono impegnate per sviluppare la stazione Av. La cordata ricorda il valore delle infrastrutture per lo sviluppo dei territori. E, sottolineando l’impatto positivo stimato dalla Banca Europea per gli Investimenti (sei euro per ogni euro di investimento), rileva come le principali economie mondiali abbiano superato le difficoltà post pandemia con un’iniezione di investimenti infrastrutturali pubblici (in Usa, pari a 2.300 miliardi di dollari). «Tuttavia, le analisi specializzate evidenziano, in tutto il mondo e in particolare in Italia, un gap molto consistente fra le infrastrutture che andrebbero realizzate e le risorse pubbliche necessarie per realizzarle – aggiungono dalla cordata – Per questa ragione si sono diffuse in Europa, soprattutto a partire dagli anni ’90, le forme di partenariato pubblico privato». Secondo i 18 imprenditori, «la politica deve delineare i percorsi di sviluppo», anche «per i cittadini del futuro». E poi: «Le aziende pubbliche devono creare le condizioni affinché ciò che è stato individuato come prioritario dalla politica, venga progettato dettagliatamente definendone dimensione economica, finanziaria e sociale». È su questo scenario che da Terminal One definiscono le forme di partenariato. «È quello che è stato fatto con il contributo essenziale di Terminal One, per rendere la Mediopadana l’accogliente porta di ingresso dell’Area Vasta. Ma il futuro sta arrivando o, meglio, siamo noi che lo dobbiamo realizzare e creare le condizioni affinché questo sia di soddisfazione e di successo per i cittadini e lo sviluppo dell’attrattività e dell’accessibilità dell’Area Vasta».

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