Gazzetta di Reggio

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Reggiolo, rifiuti pericolosi: convalidato il sequestro della pista ciclabile

Elisa Pederzoli
Reggiolo, rifiuti pericolosi: convalidato il sequestro della pista ciclabile

Sotto accusa il materiale usato per il fondo della pista per Brugneto

16 novembre 2023
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Reggiolo Il giudice per le indagini preliminari, nelle scorse settimane, ha convalidato il sequestro preventivo del tratto di ciclabile in costruzione a Reggiolo, sulla strada per Brugneto tra via Pandelici e via Spallanzani.

Il provvedimento

La pista, lunga circa 500 metri e larga due, ha visto il deposito di oltre 500 tonnellate di ciò che i carabinieri forestale del Nucleo di Gualtieri identificano come rifiuti speciali da demolizione pericolosi.

Il titolare dell’impresa che sta eseguendo i lavoro in subappalto è indagato per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. I controlli dei carabinieri forestali avevano posto l’attenzione sul materiale da demolizione usato per il fondo, ritenuto a una prima valutazione disomogeneo, con dentro anche pezzi di plastica e legno. Da qui la richiesta di controllo documentale relativo al materiale smaltito e per poter verificare la sua provenienza, così da ricostruirne la tracciabilità e accertare che fosse stato corretto il recupero dei rifiuti.

Il controllo dei documenti però non permetteva di ricostruire provenienza, e dunque la tracciabilità di quel materiale, nonché l’avvenuto recupero e riciclo di rifiuti speciali da demolizione usati.

Le indagini

La ditta ha presentato un campione del materiale da cui emergeva, secondo le indagini del Nipaaf, intervenuto in seguito, il mancato rispetto dei limiti previsti per il parametro dei solfati, così come la mancanza di una regolare marcatura CE per il materiale trasportato. Difformi anche i parametri relativi alle dimensioni.

Secondo la valutazione dei carabinieri forestali, dunque, il materiale usato per il fondo della pista e messo a contatto con l’ambiente non possiederebbe, secondo i documenti forniti dalla ditta, i requisiti per essere considerato “ex rifiuto”. Da qui, la decisione del giudice di convalidare il sequestro preventivo di oltre 500 tonnellate di materiale nell’itinerario della ciclopedonale. Da quanto risulta, la ditta ha fatto ricorso al tribunale del Riesame.

L’atto del Comune

Dal punto di vista amministrativo, è stato emesso un atto del Comune di Reggiolo attraverso il suo ufficio tecnico che risale a pochi giorni fa – così come prevede la normativa – per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti sulla pista a lato della Sp2.

Si tratta di un procedimento che segue la convalida del giudice.

In seguito a questo provvedimento, la controparte ha 15 giorni di tempo per depositare comunicazioni e memorie. Alla fine, il Comune può emettere ordinanza di rimozione o archiviare.

Intanto, a Reggiolo ci si interroga sui tempi che serviranno per vedere la ripresa dei lavori e l’ultimazione di un’opera ritenuta molto importante, su di un’asse particolarmente trafficata e che dunque consentirebbe a chi si muove a piedi o in bicicletta di farlo in sicurezza.l