Gazzetta di Reggio

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«Questo Governo usa i lavoratori come se fossero un bancomat»

«Questo Governo usa i lavoratori come se fossero un bancomat»

Palombella, segretario nazionale Uilm, concluderà la manifestazione a Reggio Emilia

17 novembre 2023
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i Serena Arbizzi

Reggio Emilia «La Finanziaria non porta l’impronta delle parti sociali. Nel nostro Paese la povertà è evidente, con i mutui alle stelle, il carrello della spesa sempre più povero e non siamo ancora usciti dall’inflazione record».

Rocco Palombella, segretario nazionale della Uilm (l’Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici) non le manda a dire. In una marcia di avvicinamento allo sciopero più sofferta delle volte precedenti, il sindacato insieme alla Cigl ha portato avanti gli intenti iniziali nonostante la precettazione intimata dal Governo. E oggi Palombella sarà a Reggio Emilia, dove pronuncerà il discorso conclusivo della manifestazione “Adesso basta”, che culminerà in viale Ramazzini, alle ex Reggiane.

«Non solo non abbiamo un dialogo normale con chi deve decidere, ma non hanno nemmeno ascoltato le priorità del Paese – continua Palombella –. Ormai si è inserita nei Governi che le leggi finanziarie che devono regolare la vita sociale e sviluppo del Paese si possono realizzare senza il sindacato. Questo Governo, lo scorso anno, ha dovuto approvare la Finanziaria in un mese. Quindi, si era detto che non c’era tempo per i sindacati, ma che saremmo stati coinvolti nel 2023. Il banco di prova, dunque, avrebbe dovuto essere la legge di bilancio 2024. Ebbene, non hanno nemmeno ascoltato le priorità del paese: è uscita una Finanziaria senza l’impronta delle parti sociali, senza che noi potessimo dire la nostra. Il Paese rischia di entrare in recessione. Ci sono 5 milioni di poveri assoluti. La situazione è drammatica e mai come ora la questione sociale avrebbe dovuto essere la prima da risolvere per superare questa fase così complicata».

«Lo sciopero – prosegue Palombella – è uno strumento importante, che noi usiamo con grande serietà: l’Italia è tra i Paesi dove si sciopera meno. Eppure abbiamo ascoltato di tutto in questi giorni, con ministri che hanno banalizzato lo sciopero, definendolo un weekend lungo, quando i più danneggiati dall’astensione dal lavoro, per chiari motivi, sono i lavoratori stessi. Abbiamo vissuto male la polemica di questi giorni: è stata un’ingerenza degli organi dello Stato per limitare la libertà di sciopero. I Governi hanno ancora in mente quando i sindacati autonomi non rappresentativi usavano lo sciopero per rivendicazioni corporative. Adesso, il fatto che il Governo intervenga su scioperi annunciati in anticipo, in modo corretto, da parte dei due sindacati promotori, ci preoccupa».

Come detto, il segretario nazionale della Uilm concluderà la manifestazione reggiana di stamattina. «Sarò felicissimo di essere a Reggio Emilia, una delle città emiliane simbolo dal punto di vista produttivo, economico – rimarca Palombella –. Le aggressioni che hanno ricevuto i sindacati in queste settimane sono inaccettabili. Il Paese ha la necessità che i Governi tengano in conto di chi lavora. Se si mortificano i lavoratori usandoli solo come un bancomat per pagare i servizi, non va bene. È penare che sarebbe stato sufficiente tassare in minima parte i 43 miliardi di utili percepiti dalle banche per creare liquidità».

Il segretario nazionale non pensa che la precettazione del ministro Matteo Salvini, condivisa dalla premier Giorgia Meloni, limiterà la partecipazione: «Su temi ritenuti vitali per la democrazia scatta un meccanismo inverso quando avvengono delle imposizioni – conclude – Succede che la gente partecipa in misura maggiore quando vede vietare qualcosa che sembrava scontato». l