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Il conducente pirata ammette: “Sono scappato per paura”

Il conducente pirata ammette: “Sono scappato per paura”

Francesco Riillo rimane in carcere. Per il giudice c’è il rischio di reiterazione

20 novembre 2023
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Reggio Emilia Il 39enne Francesco Riillo, accusato di omicidio stradale aggravato dalla guida senza patente e dalla fuga, ieri mattina è arrivato in tribunale a Reggio Emilia, scortato dagli agenti della polizia penitenziaria, per l’udienza di convalida. Il montecchiese ha ammesso davanti al giudice di essere stato alla guida del furgone, di non avere pesato il carico e di essere scappato dopo l’incidente «perché avevo paura». L’indagato ha reso dichiarazioni in merito all’accaduto, oscillante tra la colpa cosciente e il dolo eventuale: in altre parole, avrebbe messo in atto un comportamento non programmando quanto sarebbe accaduto, ma accettando che avrebbe potuto verificarsi. Il pubblico ministero Maria Rita Pantani ha chiesto la convalida dell’arresto e la conferma del carcere per Riillo. La difesa, rappresentata dall’avvocato Fabrizio Sessa, che sarà affiancato da un’altra collega di Parma scelta dalla famiglia, ha domandato gli arresti domiciliari. Il giudice Andrea Rat ha valutato sussistente il rischio di reiterazione del reato e, pertanto, ha confermato il carcere. «La vicenda è tragica e tale rimane, parliamo della morte di due giovani e di un terzo che sta male – afferma l’avvocato difensore di Riillo, Fabrizio Sessa –, ma occorre tenere in considerazione che l’indagato ha una famiglia, estranea alla vicenda, che sta, a sua volta, attraversando un momento di sofferenza. I famigliari del mio assistito da venerdì sera non vivono una situazione facile. Il luogo dove si giudica è il tribunale: i giudizi possono essere anche severi, ma si emettono in quelle sedi, altrimenti si scade diventa morbosità».