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 Il ministro Nordio «Crac Cmr, indagini non concluse»

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La Lega: «Il governo mandi gli ispettori». La replica: «Mancano i presupposti»

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Reggiolo Basta silenzi sul crac Cmr (Cooperativa muratori Reggiolo), fallita nel 2012. Lo chiede un’interrogazione la deputata leghista Laura Cavandoli a 10 anni dal crac, quando «la situazione della cooperativa è in rosso di 30 milioni di euro da restituire ai circa 2.500 soci prestatori». L’interrogazione prende le mosse dall’esposto del 29 luglio 2022 presentato in Procura a Reggio Emilia da 120 ex soci, mettendo in luce eventi significativi, emersi solo di recente, che hanno preceduto il concordato Cmr del 2013. Nello specifico, i firmatari hanno denunciato operazioni preliminari di natura finanziaria non legittime e speculative a loro insaputa, tali da determinare effetti pregiudizievoli sulla procedura concorsuale. La parlamentare leghista, invitando il governo a «eliminare il pericoloso velo di silenzio che sta coprendo da troppo tempo il crac e consentire un equo ristoro delle perdite subite da centinaia di famiglie», chiede conto al governo dell’operato dei magistrati di Reggio che si occupano della vicenda, suggerendo di inviare gli ispettori del ministero a verificarlo. Per il ministro della Giustizia Carlo Nordio, però, «si deve, allo stato, ritenere che non siano ravvisabili condotte od omissioni suscettibili di rilievo disciplinare», anche perché la durata delle indagini deriva da «difficoltà oggettive non imputabili ad inerzia degli uffici giudiziari». Per quanto riguarda la denuncia, il ministro sottolinea che c’è «un’attività investigativa non ancora conclusa e coperta al momento da segreto. Ne consegue che risultano del tutto insussistenti i presupposti per l’avvio delle iniziative ispettive». La complessa vicenda della Cmr iniziò nel marzo 2012 quando il presidente annunciò ai soci il dissesto, ammettendo di fatto la polverizzazione delle fideiussioni bancarie poste a garanzia delle cambiali emesse per i prestiti sociali individuali e familiari superiori a 50.000 euro. La cooperativa fu travolta inoltre dalla crisi di liquidità conseguente alla paralisi del maxipiano edilizio di Parco Ottavi a Reggio. Al momento del deposito di libri e scritture contabili in tribunale, la Cmr risultava debitrice ed esposta per 149 milioni, di cui 44 verso i soci prestatori. La proposta di concordato ai creditori prevedeva il rimborso del 100% ai privilegiati in 3 anni e del 67% ai chirografari, soci compresi, entro il 2019. Le cose sono andate diversamente. I soci prestatori non hanno visto sviluppi dal 2013, quando un’operazione straordinaria di solidarietà intercooperativa, gestita da Legacoop, consentì di raccogliere circa 17,6 milioni per rimborsare il 40% delle somme prestate dai soci, che però non furono assegnate proporzionalmente. L’ultima relazione presentata dal liquidatore giudiziario è relativa al 1° semestre 2023: la liquidità complessiva è pari a 3,7 milioni e sono stati effettuati 9 piani di riparto in favore dei creditori.l

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