Gazzetta di Reggio

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La moglie di Biden brinda con il Lambrusco Reggiano della Cantine Lombardini

Jacopo Della Porta
La moglie di Biden brinda con il Lambrusco Reggiano della Cantine Lombardini

La consorte del presidente degli Stati Uniti, Jill Biden, ha avuto modo di apprezzare il vino di Novellara nel corso della cena di gala organizzata a ottobre a Washington dalla “National Italian American Foundation”

22 novembre 2023
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Novellara Il Lambrusco Reggiano, che sta vivendo da anni una fase di riscoperta negli Stati Uniti, conquista nuovi estimatori. In occasione della cena di gala organizzata a ottobre a Washington dalla “National Italian American Foundation”, associazione culturale che dal 1975 promuove la storia, la lingua e la cultura dell’Italia negli Usa, la first lady Jill Biden ha espresso pubblicamente il suo apprezzamento per il vino reggiano. La serata ha visto protagonista l’Emilia-Romagna, che si è aggiudicata il titolo di Regione d’Onore 2023.

La delegazione emiliano-romagnola, con il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il presidente del Consorzio Lambrusco Claudio Biondi, ha ricordato alla platea, composta da figure di spicco del mondo economico, politico e culturale americano e italiano, le tante eccellenze della regione. Erano presenti alcuni dei principali protagonisti dell’economia emiliano-romagnola particolarmente apprezzati negli States, da Ferrari a Lamborghini, da Dallara a Barilla a Ima. Non potevano mancare, naturalmente, fra le eccellenze, quelle eno-gastronomiche. Ed è così che, dopo aver sorseggiato il Lambrusco Reggiano delle Cantine Lombardini di Novellara, la consorte del presidente degli Stati Uniti, Jill Biden, ha deciso che d’ora in poi ne farà volentieri uno dei vini preferiti alla sua tavola.

Per il Lambrusco Reggiano, dopo i tanti successi in giro per il mondo, testimoniati dai premi internazionali che puntualmente le cantine emiliane si aggiudicano, si aprono dunque nuovi orizzonti. L’approdo di una bottiglia di Lambrusco sul tavolo del presidente degli Stati Uniti è soltanto l’ultimo atto di un processo di valorizzazione del nostro vino. Ci sono voluti anni e l’impegno di tante aziende reggiane dedite alla ricerca della qualità per sradicare lo stereotipo di prodotto di fascia bassa.

La cantina Lombardini si trova nel cuore del centro storico di Novellara, nello stesso luogo dove quasi un secolo fa (era il 1925) venne fondata. Il capostipite Angelo, uomo di grande senso imprenditoriale, si dotò di una cantina per soddisfare le esigenze del Bar Roma, che era anche una trattoria.

Poi con il tempo questa attività, da strumentale alla ristorazione, è diventata la missione principale della famiglia. I Lombardini gestiscono la cantina da quattro generazioni ed ora in prima fila ci sono le sorelle Chiara, Virginia e Cecilia, mentre il padre Marco resta l’enologo di riferimento e il garante della tradizione.

Il nome di Lombardini è legato al Campanone - un omaggio al Campanile della Rocca - che è il Lambrusco Reggiano Doc più venduto in Italia, noto per la sua inconfondibile bottiglia slanciata, brevettata dall’azienda a inizio anni Novanta. La tradizione si è abbinata, inevitabilmente, con gli investimenti in tecnologia. La cantina si è dotata di autoclavi per la rifermentazione di ultima generazione, così come di una nuova macchina di imbottigliamento: cambiamenti necessari per garantire elevati livelli qualitativi. I vitigni di proprietà sono stati dismessi negli anni Settanta e da allora Lombardini ha costruito la sua storia di successo grazie alla capacità nel selezionare gli uvaggi per i propri vini.

Negli ultimi anni la cantina sta aumentando la propria propensione all’esportazione, seguendo le orme di altri produttori medi-piccoli, che con il tempo sono riusciti ad approdare in mercati esteri importanti, come quello americano. A Novellara si augurano che il brindisi con la first lady Jill Biden sia stato ben augurante.