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Reggio Emilia, la nuova “vecchia” Coop riapre all’ex Casa del Popolo

Reggio Emilia, la nuova “vecchia” Coop riapre all’ex Casa del Popolo

Oggi alle 15.30 l’inaugurazione nell’edificio di via Beethoven 94. Dal 9 settembre di 130 anni fa lì operò la Cooperativa di consumo

23 novembre 2023
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Reggio Emilia Una storia di comunità che rivive e che non si perde, un ritorno alle origini in uno dei luoghi storicamente più significativi della cooperazione, in cui la memoria si trasforma in una spinta in avanti, in un’indicazione che aiuta a comprendere quale direzione prendere e percorrere. È quanto ha scelto di fare Coop Alleanza 3.0 a Massenzatico, in via Beethoven 94, dove alle 15.30 di oggi sarà tagliato il nastro della nuova Coop: proprio qui, infatti, nacque una delle prime Case del Popolo in Italia e qui, dal 9 settembre 1893, operò anche la Cooperativa di consumo. Si trattò, allora, di un evento di grande rilievo negli stessi giorni, in cui, al Teatro Ariosto, si svolgeva il secondo congresso del Partito Socialista Lavoratori Italiani.

La realizzazione di questo edificio, che sarebbe divenuto simbolo della cooperazione, vide coinvolti attivamente contadini, muratori e manovali che, come riportano le cronache dell’epoca, lo innalzarono «mattone per mattone, rubando le ore del sonno e del riposo festivo, pagando con immenso sacrificio del proprio il materiale per avere un luogo ove radunarsi, istruirsi».

L’impulso decisivo per costruire quella che doveva essere, e infatti divenne, una casa per tutti, arrivò da Camillo Prampolini, figura storica di assoluto rilievo, che oltre a essere deputato fu avvocato, cooperatore, giornalista e uno dei fondatori del Partito Socialista Italiano. Prampolini era talmente legato a Massenzatico, anche dal punto di vista affettivo, poiché lì era nata sua madre, che donò dei propri terreni per favorire la costruzione della prima cooperativa di consumo, in un edificio ispirato a criteri moderni e che si guadagnò all’epoca la fama di “prima Casa del Popolo d’Italia”.

La realizzazione dell’edificio, improntata a una soluzione stilistica profondamente ispirata al Liberty, con tre archi monumentali sovrapposti, venne affidata alla progettazione di Pier Giacinto Terrachini, che per la sua passione civile e politica fu soprannominato “architetto del socialismo”, mentre il pittore Cirillo Manicardi si occupò della parte decorativa, consistente in pitture e fregi. In una delle immagini d’epoca, concesse gentilmente dalla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, sulla sommità della facciata si nota chiaramente una mezzaluna con l’iscrizione “Cooperativa di Consumo Massenzatico”. L’intuizione di Camillo Prampolini, di eccezionale modernità, nel riconoscere un ruolo politico e sociale di grande rilievo alle classi popolari, residenti nelle città come nei borghi agricoli, è riassumibile nella sua massima, che ancora oggi suona quasi da monito: «Uniti siamo tutto, discordi siamo nulla».

Questa frase è immortalata dalle immagini dell’epoca e capeggiava proprio sulla facciata della Cooperativa di consumo di Massenzatico. Nel segno della continuità con le proprie radici, Coop Alleanza 3.0 riproporrà questa massima, incubatrice dell’idea che gli individui uniti hanno la possibilità di realizzarsi ed essere liberi, attraverso un dipinto murale sulla parete laterale dello stabile, realizzato da Fabio Valentini, in arte Neko, uno degli autori del murale che ricorda i “Partigiani reggiani”, visibile dalla A1 a Casa Manfredi di Villa Sesso.

La Coop sceglie dunque per il suo supermercato una casa simbolica che ha una valenza duplice, sia dal punto di vista storico sia in termini di vita di comunità quotidiana, come racconta Sandro Pezzi, ora in pensione, che lì ha mosso i primi passi nel mondo del lavoro e che proprio per la festa di inaugurazione tornerà con il suo complesso musicale “Lost and Found”.

«Ho lavorato in quella Coop dell’allora Coop Nordemilia, nell’estate del 1980; conoscevo tutti i clienti e mi chiamavano “Al fiol ed Nasaro” o “Nàsaro Cècc” da Nazzaro, il nome di mio padre – racconta Pezzi che continua –. Tra i ricordi di quell’estate anche aver portato il gruppo dei Nomadi, tramite l’amicizia con il cantante Augusto Daolio, a suonare alla Capannina, un posto all’aperto di fronte al negozio Coop».  l

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