Gazzetta di Reggio

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Trovato agonizzante al Foro Boario Un arresto per tentato omicidio

Ambra Prati
Trovato agonizzante al Foro Boario Un arresto per tentato omicidio

In manette un albanese di 42 anni. Avrebbe accoltellato lui il cinquantenne

23 novembre 2023
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Reggio Emilia «L’accoltellamento del Foro Boario è un fatto grave, aggressivo e incosciente, che dimostra scarso rispetto per la vita umana: il ferito è stato colpito al cuore, ha rischiato la vita. La reazione della polizia è stata pronta: nel giro di 48 ore, grazie al gioco di squadra tra Mobile, Volante e altri uffici, il responsabile è stato arrestato». Così il questore di Reggio Emilia, Giuseppe Maggese, ha commentato il fermo di indiziato di delitto dell’uomo che ha accoltellato il 50enne cutrese trovato a tera nel parcheggio del Foro Boario. Si tratta di un albanese di 42 anni, con svariati precedenti per reati contro il patrimonio, contro la persona e per spaccio: rintracciato in un bar di Sesso, ha ammesso i fatti e ora dovrà rispondere di tentato omicidio.

Martedì alle 14 la centrale operativa della questura è stata allertata dal 118: un passante aveva segnalato un uomo riverso a terra nel parcheggio del Foro Boario, in fondo dove si trovano le colonnine per le auto elettriche. Il 50enne era parso grave: aveva una ferita da arma da taglio all’addome e perdeva molto sangue. Prima di essere caricato sull’ambulanza il ferito ha riferito di essere stato accoltellato e di essersi messo alla guida della sua auto, pensando di recarsi in ospedale in autonomia, ma senza forze aveva dovuto fermarsi e si era accasciato accanto alla portiera aperta della macchina, parecchio in disordine e con il lunotto rotto.

Le indagini della Squadra Mobile sono partite dalle telecamere di videosorveglianza, numerose in quella zona. «Zona che conosciamo benissimo», ha aggiunto il dirigente della Mobile Guglielmo Battisti, memore del delitto del bar Moulin Rouge dell’8 agosto 2019. «Le immagini hanno confermato che il conducente è arrivato solo e che l’aggressione è avvenuta altrove». I poliziotti hanno scavato nella vita del ferito – muratore con residenza a Cutro, dov’è nato, domiciliato da parenti in provincia, senza legami con la ’ndrangheta ma con trascorsi per reati contro la persona –, sono state raccolte diverse testimonianze tra familiari e amici ed ecco la pista: il consumo di hascisc e cocaina.

«Il contesto è quello: e dove c’è il consumo, c’è quasi sempre il traffico. E una probabile una situazione debitoria».

Secondo una prima ricostruzione il 50enne ha dato un passaggio al conoscente, caricandolo in auto. Nell’abitacolo è scoppiato un diverbio tra i due: c’è stata una colluttazione violenta, comprovata dal disordine sull’auto e dal lunotto rotto, finché l’accoltellato ha scaricato il passeggero e ha proseguito la marcia.

La conoscenza dei pregiudicati ha portato gli inquirenti a un nome, già noto alla Mobile per essere stato arrestato in passato per spaccio di hascisc e cocaina. Nome che il ferito – che ha ripreso conoscenza per breve tempo il giorno seguente, dopo essere stato operato a Villa Salus dov’è stato trasferito – ha confermato, fornendo un’altra prova oltre alle impronte rilevate dagli esperti della Scientifica nell’abitacolo. Mercoledì, alle 23, il cerchio si è chiuso: la Mobile ha rintracciato il 42enne in un locale di Sesso e il pm di turno Isabella Chiesi ha ottenuto il fermo. È stata una corsa contro il tempo: gli investigatori temevano che l’albanese potesse sparire. Invece, come ha spiegato l’arrestato dimostratosi collaborativo, non si era reso conto della gravità del fendente inferto: ha reso un’ampia confessione, si è detto dispiaciuto e pronto a pagare per quello che ha fatto. L’avvocato difensore di fiducia, Noris Bucchi, ieri si è recato in carcere e ha confermato la fattiva collaborazione del 42enne, che tra oggi e domani comparirà in tribunale per l’interrogatorio di garanzia.

Un regolamento di conti, dunque, con un’arma da taglio che non necessariamente è stata un coltello: l’arma utilizzata non è stata trovata e resta da chiarire se l’aggressore ce l’avesse addosso o se abbia usato un attrezzo da muratore presente sull’auto.

Quel che è certo è che il 50enne, tuttora in prognosi riservata e tenuto sedato, è vivo per miracolo. I medici hanno riscontrato un’emorragia interna vicino al cuore, che ha avuto l’effetto di rallentare l’organo; se l’emorragia fosse stata esterna sarebbe probabilmente morto.  l

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