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Rubiera, è morto a 85 anni Romano Ruozzi per decenni ai carrelli di “Arnaldo”

Miriam Figliuolo
Rubiera, è morto a 85 anni Romano Ruozzi per decenni ai carrelli di “Arnaldo”

Il decesso giovedì all’ospedale di Reggio. Ieri l’addio a San Faustino

27 novembre 2023
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Rubiera Chino, con fare professionale ed elegante, sul carrello dei bolliti mentre taglia, accennando un garbato sorriso di orgoglio e soddisfazione, gustose porzioni di pietanze della tradizione culinaria reggiana.

Chiunque abbia frequentato fino al recente passato, anche solo per una volta, il noto ristorante rubierese raccomandato nella Guida Michelin Italia, ha questo ricordo di Romano Ruozzi, per 53 anni membro dello staff del Ristorante Arnaldo Clinica Gastronomica.

Ruozzi, marito di Franca Degoli, la figlia maggiore del fondatore, da cui il noto locale rubierese trae il nome, si è spento giovedì scorso. Aveva 85 anni.

La morte è avvenuta all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia dopo 15 giorni di ricovero successivi a una brutta caduta avvenuta il 2 novembre nel terreno di proprietà a San Faustino.

L’uomo lascia la moglie e la figlia Francesca. Ieri si è svolto il funerale nella Pieve di San Faustino. Una cerimonia che ha visto una grande partecipazione, come vasto è stato il cordoglio suscitato dalla morte dell’85enne.

«Romano arrivò alla Clinica gastronomica Arnaldo quasi per caso, un autunno in cui il ponte sul Secchia era crollato a causa di una piena – è il ricordo dello staff del ristorante ora in lutto –. E, come quella piena, cambiò le vite di tutti noi per sempre. Sposò Franca un lunedì, il giorno di chiusura del ristorante, con una cerimonia riservata, come lo era lui. Da allora sono stati inseparabili. Purtroppo qualche giorno fa Romano ci ha salutati per sempre, lasciando un incolmabile vuoto in famiglia e qui, tra le sale in cui tanti di voi lo hanno visto muoversi dietro i carrelli, orgoglioso e fiero. Vogliamo ricordarlo con questa foto, mentre faceva ciò che più amava fare: servire i clienti con passione e dedizione, circondato dalla sua amata famiglia».

Parole che hanno toccato il cuore di molti, prima fra tutti proprio la moglie Franca Degoli. Lei, il marito e la figlia, nel 2016, presero la decisione, sofferta, di lasciare la gestione di “Arnaldo”, che rimase alla sorella Anna e al marito Mauro Bottero e attualmente è diretto dal nipote Roberto con Ramona.

Nonostante questa separazione professionale, la famiglia è sempre rimasta molto unita. «Voglio ringraziare tutti per l’affetto dimostrato in questa circostanza – ha detto ieri la vedova –. Romano mi mancherà. Mi manca già tanto... Abbiamo vissuto 60 anni insieme, di cui 54 di matrimonio».

Il funerale di Ruozzi è stato celebrato nella stessa chiesa in cui i due si sposarono nel 1969. «Quattro anni fa abbiamo celebrato lì anche il nostro cinquantesimo di matrimonio», ricorda la moglie.

Frammenti di vita e memorie che provano a lenire il dolore. «Romano era così. Ci teneva anche all’estetica, sempre per rispetto ai clienti. Era elegante e sempre gentile», dice.

Ma non vuole sentirne parlare come di un simbolo del ristorante. «Lui e mio cognato Mauro (venuto a mancare nel 2017, ndr) si alternavano nel servire i bolliti. La gestione del ristorante è così: un lavoro di squadra, ognuno con il proprio ruolo e tutti ugualmente importanti. Noi abbiamo avuto una grande fortuna: poter portare avanti questo tesoro creato dai nostri genitori e di onorare così quello che hanno fatto per noi. Ora mio nipote Roberto è altrettanto bravo nel farlo».

«Certe persone fanno dell’eleganza non un vezzo, ma un modo di essere. Vederlo capeggiare il carrello era semplicemente uno spettacolo, una gentile coreografia a cui volentieri ci si abbandonava: ma così era in tutto – è il ricordo del sindaco Emanuele Cavallaro –. Mai un gesto, un moto fuori posto, con un baffo di ironia al momento giusto. E mi terrò tra i ricordi alcune considerazioni organistiche fatte insieme». l