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«Se parli di manipolazione o costrizione la tua storia ha qualcosa che non va»

«Se parli di manipolazione o costrizione la tua storia ha qualcosa che non va»

Tre parole chiave non dovrebbero essere presenti in una relazione: manipolare, costringere e obbligare

29 novembre 2023
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Reggio Emilia Non c’è giorno nel quale non riceviamo notizia di una molestia, di un sopruso, di un femminicidio. La violenza contro le donne dilaga e temiamo che anche la vita di ragazze della nostra età, ancora liceali, possa diventare pericolosa. In data 13 novembre abbiamo avuto la possibilità di intervistare Alessandra Campani, socia fondatrice dell’associazione “Nondasola” di Reggio Emilia. Campani ha scelto di intraprendere questo percorso per varie motivazioni. La principale nasce a metà degli anni 90, in coincidenza con la guerra in Jugoslavia. In tali circostanze, lo stupro veniva usato come arma contro i nemici e la nostra interlocutrice ne rimase molto impressionata e sconvolta. A motivarla è stato anche il fatto che a Reggio Emilia non esisteva un centro antiviolenza. Partendo da queste due ragioni, lei e altre donne hanno voluto portare questo progetto anche nella nostra città. Nella Casa delle donne la riservatezza, come ci ha potuto confermare la responsabile, è garantita. E si possono fare tanti colloqui, naturalmente gratuiti. A livello di numeri, circa 300 donne all’anno chiedono aiuto a questa struttura, 6 su 10 sono italiane e le altre straniere. La maggior parte delle volte, le richieste derivano da violenze da parte di fidanzati o parenti stretti. L’associazione “Nondasola”, per prevenire la violenza, collabora con le scuole tramite incontri con bambini e ragazzi e promuove attività di sensibilizzazione nei Comuni del territorio. Ha anche realizzato un progetto chiamato “Lunenomadi”, nato per fornire alle donne migranti strumenti per accrescere la loro autodeterminazione ed autostima. Quando riusciamo a renderci conto di essere vittime di violenza psicologica? Come ha sottolineato Campani, «nel momento in cui sentiamo le conseguenze delle violenze sulla nostra pelle, per esempio quando non ci sentiamo a nostro agio: ciò significa che l’altro non ci sta permettendo di essere libere con noi stesse». E molte volte le relazioni diventano “tossiche”. Tre parole chiave non dovrebbero essere presenti in una relazione: manipolare, costringere e obbligare. L’attivista di “Non da Sola” racconta che, quando sa di dover utilizzare il treno per lavoro, inconsciamente indossa scarpe più comode, che le consentirebbero di camminare più velocemente in caso di pericolo. Questo breve episodio ci fa riflettere: una donna che lavora in questo ambiente da molti anni ha paura di camminare da sola a tarda notte.

Come ci riferisce Campani, la violenza sulle donne è in costante aumento a causa della disparità di potere pubblico e privato. Ciò deriva dalle continue battute sessiste, dal cat calling, dall’indifferenza, dagli stereotipi e dalle differenze sociali e culturali. Durante il periodo pandemico sono diminuiti i casi di violenza per stalking, a causa delle regole restrittive del Covid-19, mentre sono aumentati i casi di femminicidi. Questi dati non sono certi ma è stato registrato un aumento delle chiamate alla “Casa delle Donne” nel periodo immediatamente successivo alla pandemia, nella fase di allentamento delle restrizioni.l

Penelope Fornaciari
Alice Montipò
Anna Rivi

Studentesse del Canossa