Gazzetta di Reggio

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L’anniversario celebrato al Parco Innovazione

Dalla pallacanestro alla vittoria al Maxxi, il Tecnopolo soffia su dieci candeline

di Serena Arbizzi
Dalla pallacanestro alla vittoria al Maxxi, il Tecnopolo soffia su dieci candeline

Alle ex Reggiane la “Casa Biancorossa”

30 novembre 2023
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Reggio Emilia. Dalla nuova “Casa Biancorossa” della Pallacanestro Reggiana alla vittoria del Comune di Reggio Emilia del bando del Maxxxi: mai come oggi il Tecnopolo è il filo rosso che collega memoria e futuro della città.

La più grande opera di bonifica e di trasformazione urbana non solo della città, ma della provincia soffia su 10 candeline e proprio per il compleanno arrivano nuovi tasselli per quel grande mosaico del Tecnopolo.

Pallacanestro Reggiana ha, infatti, firmato un accordo preliminare con Stu Reggiane spa per l’acquisizione del Capannone 15/A di Reggiane Parco Innovazione, l’area che verrà destinata alla costruzione di “Casa Biancorossa”, che ospiterà campi per gli allenamenti, una palestra, la foresteria e spazi commerciali. E il sindaco Luca Vecchi, nel tardo pomeriggio di ieri, durante l’evento celebrativo dei 10 anni nell’imponente struttura di piazzale Europa, si è collegato con il Maxxi di Roma e gli è stata comunicata la vittoria come “miglior committente” del bando “Architettura in Italia, mercato e professione-Come cambiano le città, chi sono i protagonisti, cercasi committenza”. Il riconoscimento è stato tributato proprio in collegamento al Tecnopolo.

Sono passati 10 anni a quando, nel 2013, si tagliò il nastro del Tecnopolo, appartenente alla Rete Alta tecnologia dell’Emilia Romagna. Tecnopolo che, come ricorda il sindaco ha rappresentato una sfida, per la città, quando, all’improvviso le Reggiane si sono svuotate dalle migliaia di lavoratori che le popolavano ed è stato necessario reinventare quest’area del quartiere Santa Croce. Ieri si è parlato di passato, ma soprattutto di futuro con i protagonisti del Reggiane Parco Innovazione, oltre che con il primo cittadino, con il vicesindaco Alex Pratissoli, l’assessore regionale Vincenzo Colla (la Regione era rappresentata anche dalla consigliera Ottavia Soncini) e l’amministratore delegato di Stu Reggiane spa, Luca Torri. Sono stati, inoltre, proiettati i contributi di Veronica Bartoli, presidente di Pallacanestro Reggiana, James Bradburne, già direttore della Pinacoteca di Brera e membro del comitato scientifico della Fondazione Palazzo Magnani, che ha definito le ex Reggiane «il nuovo Rinascimento» e il luogo in cui si racchiude la sfida «per Reggio Emilia, di diventare la città più contemporanea d’Italia». Hanno detto la loro su quanto sia strategico il Parco Innovazione anche Stefano Buffagni, presidente del comitato Ascoltare Santa Croce, Gigi Cristoforetti, direttore generale e artistico della Fondazione nazionale della danza Aterballetto, Alberto Fumagalli fondatore di Omi Festival e Nameless Festival, Piergiorgio Grossi, di Credem, Salvatore Majorana, direttore del Kilometro Rosso di Bergamo, Massimo Storchi, curatore dell’Archivio storico Reggiane e Lucia Tozzi, studiosa di politiche urbane.

Tante le tappe della road map che già da gennaio vedrà nuove inaugurazioni, come il capannone 15b, che sarà incubatore start up di Rei e dove entrerà Nikon Slm Solutions. «A fine febbraio nel capannone 15c debutterà il quarto polo Unimore sul digitale con quattro corsi di studi – aggiunge Luca Torri –. Il 6 marzo si inaugurerà l’ex Mangimificio Caffarri, prima con Remida, collegato al centro Loris Malaguzzi, poi, tra aprile e maggio con Mamimò e la boxe. Abbiamo realizzato 30.000 metri quadri di spazi precisi e l’arrivo della Pallacanestro Reggiana ci dà l’idea di un luogo che mette insieme ricerca, innovazione, conoscenza, sport e attività legate alle persone. Prevediamo, inoltre, un ulteriore allargamento del Tecnopolo per un sistema dove ricerca e università saranno sempre più connesse con le imprese».

L’assessore Colla puntualizza il respiro «internazionale» del Tecnopolo, mentre il vicesindaco Pratissoli sottolinea come le Reggiane siano «la prima comunità energetica rinnovabile in una trasformazione che riguarda tutta ala città». E ha fatto sua una considerazione tratta dal libro “Guidare il cambiamento”: «La cultura cambia quando la gente vede i benefici del cambiamento. Si apre una sfida importante che riguarda i prossimi 10 anni della città, ovvero diffondere gli effetti rigenerativi ai quartieri limitrofi e completare il recupero urbanistico. Ci aspettiamo nuove aziende in quella contaminazione di talenti nella convinzione che per essere attrattivi occorre essere soprattutto produttivi e accoglienti. Servono, poi, ulteriori servizi – continua il vicesindaco – per far vivere questo luogo nell’intera giornata. E la sfida è sui servizi e nel dedicare, ad esempio, un capannone in modo permanente a spettacoli quali l’Omi Festival. Serve il recupero della palazzina in via Agosti e vedo destinata a studentato l’area ex Cepam in viale Ramazzini»