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Il match al Braglia

Reggiana, è il giorno del derby. Gioca come sai e ci divertiremo

Wainer Magnani
Reggiana, è il giorno del derby. Gioca come sai e ci divertiremo

In 2500 tifosi al Braglia per spingere i granata alla vittoria sul Modena Nesta alle prese con il rebus in attacco: grande chance per Momo Varela

02 dicembre 2023
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Per raccontare questo Modena-Reggiana si dovrebbe iniziare dal “dove eravamo rimasti”. Già, era il 23 aprile 2022 quando la Reggiana vince a Teramo per 2 a 0 ma è un risultato inutile perché il Modena superando per 4 a 0 contro il Pontedera festeggia la promozione in serie B con due punti di vantaggio grazie al gol del portiere Gagno che due settimane prima aveva sancito, con un rinvio da fondo campo, il successo sull'Imolese.

Un epilogo di un campionato ancora ben impresso nella memoria dei tifosi granata. Ritornare al Braglia per giocare il derby in serie B ha un sapore del tutto speciale. Una cadetteria che la Reggiana avrebbe meritato anche nella stagione dei record (88 punti il Modena, 86 la Reggiana) ma che si è concretizzata un anno dopo e tra i granata c'è voglia di rivincita. Rispetto a quella Reggiana sono rimasti solo il capitano Paolo Rozzio, Luca Cigarini e Lorenzo Libutti ed Eric Lanini ma sarà un'enorme emozione per la proprietà, ad iniziare dal patron Amadei e dal presidente Salerno.

Non è più il Modena di Tesser e del patron Sghedoni ma di una proprietà, la famiglia Rivetti, che ha orizzonti molto ambiziosi. In panchina ci sono due allenatori giovani (Nesta 47 anni, Bianco 46) che si esaltano nella contesa ma tra loro c'è grande rispetto.

Un derby affascinante per la coreografia di pubblico (è annunciato il record con quasi 14mila tifosi) e anche per l'importanza dei tre punti in palio. La Reggiana ha bisogno di un risultato positivo per cancellare l'amarezza del pari con l'Ascoli ma anche per dare un diverso significato al suo campionato.

È vero, l'obiettivo è la salvezza ma è gratificante vivere questo campionato oltre la linea di galleggiamento, senza l'angoscia di essere risucchiati nella zona play out.

«Mi basta non perdere” ha rimarcato il patron Romano Amadei dall'alto della sua saggezza, salvo poi aggiungere, sornione: «Magari vinciamo, chissà...» facendo emergere il suo animo da vincente.

Resta il fatto che la Reggiana non può permettersi di perdere questo derby ma il mister Alessandro Nesta vorrà condurre questa partita a modo suo, con quelle idee di calcio che in questi mesi ha saputo trasferire alla Reggiana: un approccio sempre propositivo volto alla ricerca del dominio della partita. Una squadra che sa giocare a calcio, anche se pecca di continuità. Il salto di qualità la Reggiana lo potrà compiere nel momento in cui renderà difficile la vita agli attaccanti avversari ma soprattutto trasformerà le opportunità offensive in vere proprie occasioni da sfruttare nel modo migliore. Serve maggiore determinazione negli attaccanti ma c'è bisogno anche delle conclusioni vincenti dei centrocampisti. Una Reggiana che ha qualche defezione di troppo (Cigarini, Kabashi, Gondo) ma è anche vero che il Modena non sta meglio. La differenza è nella capacità di mettere quel pizzico di cattiveria in più in tutte e due le fasi di gioco. Questo è quello che ancora manca a questa Reggiana “bella ma senz'anima”. Una squadra che non può prescindere dal suo stile di gioco proiettato all'attacco anche perché quando l'ha fatto, da ultimo a Cosenza, ha pagato dazio. Per questo motivo la previsione è di un derby spettacolare e non condizionato dal “primo non prenderle”.

Sul ring ci saranno due pugili che se le daranno si santa ragione, poi bisognerà capire chi rimarrà in piedi. Sarà la grande occasione di Momo Varela che partirà titolare e come prima punta, ciò a cui ha sempre ambito.

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