«Il blues non ha confini, non ha bandiere se non quelle dell’anima»: parola di Sugar
Il nostro territorio ha visto i natali di grandi cantautori
Reggio Emilia La musica fa parte di me da quando sono bambino. Mio padre è polistrumentista e mia sorella maggiore è una pianista. Mi sono avvicinato alla musica all’età di 6 anni, suonando la batteria e le percussioni fino ai 12 anni. Alle scuole medie a indirizzo musicale ho scoperto la chitarra classica, per passare poi alla chitarra elettrica: la mia grande passione attuale.
Per me la musica rappresenta un concentrato di emozione e energia pura. Parla un linguaggio universale comprensibile a tutti, non fa distinzione di età, genere, religione, cultura. Il grande potere della musica è proprio quello di comunicare alla gente in modo semplice, di arrivare a toccare corde profonde dell’animo umano.
La musica ha una forza aggregante: unisce uomini di culture e lingue diverse. Quello che può trasmettere a ognuno di noi è personale; la vera magia della musica sta proprio nella capacità di essere universale ma suscitare dentro ognuno di noi emozioni uniche e differenti, in base al nostro stato d’animo, ai nostri ricordi, al nostro vissuto.
La musica è libera ed è liberamente di tutti. Non è necessario aver studiato uno strumento o canto per emozionarsi sentendo una melodia o una canzone perché la musica parla attraverso le emozioni. Ci sono persone che le hanno dedicato la loro vita. Il nostro territorio emiliano, per esempio, ha visto i natali di grandi cantautori e musicisti come Pavarotti, i Nomadi, Ligabue, Vasco Rossi e tanti altri.
Da amante del blues, non posso non ricordare la figura di Zucchero “Sugar” Fornaciari, grandissimo artista reggiano che lo scorso 27 ottobre ha ricevuto dal sindaco Luca Vecchi, in sala Tricolore, la cittadinanza onoraria di Reggio Emilia «per l’alto contributo offerto alla musica italiana, per il profondo legame con il territorio reggiano che risuona in molti testi delle sue canzoni, toccando le vette di un indiscusso successo nazionale e internazionale».
Musicista e cantautore internazionale dall’animo blues, le sue sonorità inconfondibili sono la fusione di contaminazioni ritmiche soul nate nei suoi viaggi in America.
Nella sua carriera (lunga quattro decenni di successi, che la scorsa estate ha voluto celebrato con uno spettacolare show nella sua città, alla Rcf Arena) ha collaborato con artisti di fama internazionale del calibro di Bono degli U2, Eric Clapton, Sting e tanti altri.
Zucchero è un artista completo capace di suonare pezzi energici dal ritmo funky, che hanno fatto cantare intere generazioni, e allo stesso tempo canzoni delicate e poetiche come “Diamante”, la quale rievoca la rinascita che segue la fine della guerra, che il cantautore ha dedicato alla nonna a cui era legatissimo: un periodo nostalgico, questo, che racchiude le sue radici emiliane e la sua infanzia nella campagna di Roncocesi.
La scorsa estate le strofe più evocative di “Diamante” si sono trasformate in decorazioni temporanee per il centro storico di Reggio Emilia, illuminando via Crispi come omaggio della città al suo grande bluesman.
La musica comunica attraverso un linguaggio planetario perché parla al cuore della gente.
E come dice Zucchero «il blues non ha confini, non ha patria, non ha bandiere, se non quelle dell’anima».
*Studente del liceo Moro