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A Reggio Emilia in arrivo 13 dei 336 migranti sbarcati dalla Geo Barents

A Reggio Emilia in arrivo 13 dei 336 migranti sbarcati dalla Geo Barents

Concluse a Ravenna le operazioni di prima accoglienza. Bonaccini: «Situazione senza precedenti. L’Emilia Romagna risponde con prontezza e solidarietà»

03 gennaio 2024
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Reggio Emilia Dalla Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere, arrivata questa mattina alle 8 al terminal crociere di Porto Corsini a Ravenna, sono sbarcati 336 migranti. Tredici di loro, compreso un minore non accompagnato arriveranno a Reggio Emilia.

Si tratta di donne e uomini, soccorsi in mare in acque libiche dalla Guardia costiera, provenienti da Pakistan, Siria, Eritrea, Bangladesh, India, Senegal, Sudan del Nord e del Sud, Egitto, Nigeria, Palestina, Sri Lanka e Yemen.

Tra essi 34 sono minorenni, 27 dei quali non accompagnati. A bordo della nave anche una donna incinta

È il più alto numero di migranti mai sbarcato in Emilia-Romagna. Le operazioni di sbarco sono state portate a termine senza problemi grazie a oltre 200 operatori e le persone che si trovavano bordo sono state accompagnate al Pala De Andrè di Ravenna, dove sono allestiti laboratori sanitari con personale medico, della Croce Rossa, della Questura e dei servizi sociali di Ravenna.

Al termine delle operazioni di prima accoglienza 112 migranti saranno trasferiti nelle strutture apposite delle varie province della regione: 13 arriveranno a Reggio Emilia, 30 in provincia di Bologna; 15 a Modena; 11 a Parma; 10 a Ravenna; 10 a Forlì-Cesena; 8 a Ferrara; 8 a Rimini e 7 a Piacenza. Altri 112 saranno trasferiti in Lombardia, e altrettanti saranno indirizzati presso le strutture di accoglienza della Toscana.

A coordinare le operazioni di sbarco, la Prefettura e il Comune di Ravenna, con il supporto del personale di forze dell’ordine, sanitari, Croce Rossa e Protezione civile.

«Ancora una volta, la macchina dell’accoglienza regionale, pur dinanzi a una situazione senza precedenti per il numero di persone da assistere, si è attivata con prontezza e con un grande dispiegamento di forze per prestare soccorso a chi si trova in condizioni di difficoltà - affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore al Welfare, Igor Taruffi - donne, uomini e bambini fuggiti da situazioni drammatiche, spesso dalla guerra, che hanno trascorso molti giorni in mare dopo essere sopravvissuti a un naufragio. A tutti gli operatori che in queste ore stanno lavorando senza sosta, al nostro personale medico e sanitario, sempre in prima linea, con professionalità e umanità, per prestare le cure necessarie a coloro che ne hanno più bisogno, va il nostro ringraziamento».

«Di fronte a un Governo che diceva di voler chiudere addirittura i porti e si trova invece a gestire in maniera improvvisata gli arrivi e l’accoglienza, lasciando spesso soli i territori - aggiungono presidente e assessore -, l’Emilia-Romagna, come sempre, risponde con i fatti. Perché la solidarietà fa parte di ciò che siamo, e rappresenta un valore irrinunciabile».

«Al netto della domanda più volte fatta al Governo e a cui non è mai stata data risposta - sottolinea il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale -, sul perché vengano individuati, per gli sbarchi, porti del centro-nord, allungando così il viaggio delle navi con tutti i rischi connessi, la risposta della città di Ravenna e della sua comunità anche in questa circostanza è stata esemplare».